Lo Stato Sociale riaccende la musica, al via il Recovery Tour

Sarà un’estate di concerti per i regaz: dopo il successo del brano sanremese Combat Pop e l’uscita del nuovo album Attentato alla Musica Italiana (Garrincha Dischi/Island), un quintuplo disco composto da 5 capitoli, uno per ogni componente della band, è il momento di tornare sul palco.

La missione è tornare a stare insieme, è condivisione e partecipazione. In un momento difficile per tutti, i regaz de Lo Stato Sociale hanno messo insieme dieci anni di musica e ora vanno in giro a raccontare quello che sono diventati. Il loro Recovery Tour è fame d’aria, di libertà, di amore, di curarsi un po’ finalmente anche l’anima. È la voglia di ricominciare a stare in mezzo agli altri e con gli altri, senza niente di più di una manciata di canzoni semplici.


Quando avete saputo che il tour era fattibile, cosa vi siete detti?
Che l’importante è gestire bene la prima parte dell’estate. Come band per lavorare bene sul tour estivo ci ragioniamo a gennaio e a marzo già metà tour è definita. Noi a marzo eravamo ancora a Sanremo. Stavolta come andare in giro e il piano di produzione sono stati compressi in poche settimane ed è stressante. Ma siamo felici perché la barca va.


Come varia il Recovery Tour rispetto a quello pensato pre-Covid?
Cambia un po’ tutto, non neghiamo la realtà, non saremo né discoteca ne r’n’r. Sarà uno show con momenti diversi, divertenti, con un filo di ragionamento e una sorpresa di contatto col pubblico via telefono. Così entriamo in relazione visto che non sarà possibile abbracciarsi.


Vi sentite sempre turisti della democrazia?
Ci piacerebbe ma viviamo in questo paese da tempo ed è un brutto periodo per essere esterofili. Torniamo dove già siamo stati, come il fanciullino di Pascoli. La pandemia ha ridotto gli spostamenti in generale, noi siamo diventati più cittadini, ci mancherà il momento in cui scoprivamo anche posti ignoti, a noi lontani, incontrando una umanità molto bella.


Nel 2014 avete raccontato l’Italia peggiore: oggi è un po’ migliorata o perdiamo le speranze?
Perdere la speranza no, anche se la speranza è una trappola, mai perderla. Ingenuità e candore bisogna tenerli stretti, in questi mesi sono successe tante cose. La spinta delle nuove generazioni ci dà un sollievo devastante. I ventenni sono gli unici che studiano, che hanno una visione laterale. della realtà. Prima siamo stati stoppati da un giustizialismo cieco e da un vuoto sociale che ci ha portato a combattere anche battaglie sbagliate.
I concerti avranno visual e recitativi?
Non lo sappiamo. Come allestimento non possiamo andare in negazione della realtà, non c’è un bel paese economicamente parlando dunque gli effetti speciali sarebbero inopportuni. Sarà uno show con poco in sé ma che si esprima al massimo. Cinque persone sul palco con cinque strumenti che parlano alle persone guardandole e non da dietro gli schermi.
Ho visto il vostro concerto al Paladozza nel 2015, il primo vostro palazzetto: cosa è rimasto di quei regaz?
Per quello che accadrà nei prossimi mesi la necessità è parlare una lingua comprensibile e non venderci da grandi artisti. Parliamo di quello che abbiamo attorno, anche di pane e amore. E’ cambiato quello abbiamo intorno a noi fatichiamo a trovare il nord della nostra musica. Era il 2015 e ora tutto è cambiato nel mercato discografico e nella scena musicale italiana. E’ una triste realtà ma la figata è che si possono seguire percorsi nuovi e dunque linguaggi nuovi.
Avendo pubblicato 5 ep individuali, è previsto un momento singolo per ognuno di voi?
A occhio diremmo di no, non ci lasciamo soli per presentarci soli davanti al mondo.
Nel 2012 si celebrano i 10 dal primo album: farete una grande festa?
Qui ci dividiamo, c’è chi è anti-nostalgico e vorrebbe fare finta di niente e chi lo è, chi preferisce celebrarsi anziché vivere. C’è ancora un tour di mezzo per decidere e comunque non ci metteremo su una statua perché ci cagano i piccioni. Se abbiamo lasciato un segno si scopre dopo, la storia la scopri dopo. Del presente non si sa nulla.


Si aggiungeranno altre date?
Il totale è sensibile a qualche variazione, arriveremo a dieci. Non è il momento dei tour infiniti: si va sulle macerie lasciate dal Covid, ci sono pochi soldi da spendere, occorrono garanzie e solidità. Noi ora pensiamo a costruire un palco e fare queste date.

RECOVERY TOUR – CALENDARIO:

12.06.2021 MILANO – Castello Sforzesco

22.06.2021 BOLOGNA – Nova Festival

25.06.2021 GENOVA – Goa-boa Preview

3.07.2021   CODROIPO (UD) – Villa Manin Festival

18.07.2021 COLLEGNO (TO) – Flowers Festival

04.08.2021 TREVISO – Suoni di Marca

08.08.2021 ROMA – Auditorium Parco della Musica

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