Golden Globe, da Netflix a Johansson tagliano i ponti

 La bufera sulla Hollywood Foreign Press non accenna a placarsi: prima Netflix e poi a ruota Amazon hanno tagliato i ponti con l’organizzazione che ogni anno assegna i Golden Globe fino a quando quest’ultima non avrà adottato “riforme più significative” sul fronte della membership e delle regole etiche. Si unisce al coro anche Scarlett Johansson, invitando l’industria del cinema a “fare un passo indietro” dall’organizzazione e puntando il dito contro “le domande e le osservazioni sessiste da parte di alcuni membri dell’Hfpa che rasentavano le molestie sessuali”.

L’associazione dei giornalisti stranieri a Hollywood era finita nella bufera dopo un’inchiesta del “Los Angeles Times” pubblicata alla vigilia della cerimonia di quest’anno.

“Non abbiamo lavorato con la Hfpa da quando sono stati sollevati questi problemi e, come il resto dell’industria, ci aspettiamo una risposta più incisiva per cambiare posizione”, ha detto la capo degli studi Amazon Jennifer Salke. Poche ore prima era stata Netflix a dare la linea: il colosso dello streaming che quest’anno ha ricevuto più nomination (42) e vinto più Golden Globe (10) di ogni altro studio di Hollywood aveva chiuso i rapporti con l’organizzazione dietro i premi in attesa di una vera riforma. L’avvertimento era arrivato sotto forma di una lettera del co-ceo e capo dei contenuti Ted Sarandos ai vertici della Hfpa poco dopo che l’assemblea dell’associazione aveva approvato una serie di misure proposte dal board.

Accusata di essere una “casta” che non include al suo interno giornalisti neri, l’associazione aveva adottato due giorni fa un piano in base al quale si impegnava di aumentare il numero dei reporter di colore, introducendo al tempo stesso restrizioni sui doni da parte degli studi e sui pagamenti che i membri hanno finora ricevuto per far parte dei suoi comitati. Secondo Sarandos, la riforma approvata non basta a segnalare un vero cambio di rotta: il capo di Netflix ha giudicato inaccettabili i tempi che la Hfpa si è data per aumentare del 50% la sua membership (attualmente 86 giornalisti, nessuno dei quali nero) nell’arco dei prossimi 18 mesi. A irritare era stato anche il fatto che il 10% dell’organizzazione si era astenuta o non aveva partecipato al voto.

“L’Hfpa è un’organizzazione che è stata legittimata da personaggi come Harvey Weinstein – è l’accusa di Scarlett Johansson – in modo da avere lo slancio per il riconoscimento dell’Academy e l’industria ha seguito l’esempio. A meno che non ci sia una riforma fondamentale all’interno dell’organizzazione, credo che sia tempo di fare un passo indietro dall’Hfpa e di concentrarci sull’importanza e sulla forza dell’unità all’interno dei nostri sindacati e del settore nel suo complesso”.

ANSA

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