Costanzo riunisce i tre moschettieri

Domani sera alle 23,20 su Canale 5. Bonolis, Conti, Scotti: «Frizzi sarebbe il quarto». A vent’anni dalla celebrazione dei “tre tenori” Mike, Corrado e Vianello, una nuova serata con i prìncipi della televisione italiana che ricordano con affetto l’amico che non c’è più

Il 29 novembre del 1998, più di 20 anni fa, furono Mike Bongiorno, Corrado e Raimondo Vianello «i Tre Tenori» protagonisti di una puntata straordinaria in cui Maurizio Costanzo ed Enrico Mentana ripercorrevano la vita privata e la carriera dei tre pionieri della televisione italiana. Domani sera e sempre su Canale 5 la storia si ripeterà con i mattatori della tv di oggi: Paolo Bonolis, Carlo Conti e Gerry Scotti. Alle 23,20, non appena si aprirà il sipario, il maestro di cerimonie di uno degli show più amati dagli italiani dirà: «Benvenuti alla puntata 4438 del Maurizio Costanzo Show. Il 29 novembre 1998 ci furono Mike, Corrado e Raimondo ma se Mentana e io siamo rimasti gli stessi, i tenori sono cambiati». Gerry Scotti che chiede subito la parola: «Maurizio, se il titolo di questa puntata fosse stato I Quattro Moschettieri al nostro fianco ci sarebbe dovuto essere anche Fabrizio Frizzi» e le lacrime sono a un passo.

A Conti viene chiesto di esprimere un ricordo di quello che è stato un collega e un grande amico: «Fabrizio ha lasciato un segno indelebile nella tv italiana, è passato un anno dalla sua morte ma non c’è giorno che non lo pensi; i nostri due figli, il mio Matteo e la sua Stella, stanno crescendo insieme e lei mi chiama “Babbo Carlo”». Pippo Baudo da un grande schermo saluta i nuovi tenori con una battuta: «Ho affetto per il colto Bonolis, lo stakanovista Conti e il sornione Scotti, ma ascoltate il maestro Costanzo, seguitene gli insegnamenti e poi fate tutto di testa vostra».

Costanzo stupisce Conti con una domanda diretta e che, forse, lo stato maggiore di Mediaset schierato in prima fila ha sulla punta della lingua: «Carlo perché non vieni a Mediaset»? Risposta secca e sibillina: «Quando sei sposato con una donna e stai bene non vai a cercarne delle altre ma la vita è lunga e non sappiamo quali sorprese ci riserva». A Gerry viene chiesto quali siano stati i momenti più belli della carriera e se la Rai gli abbia mai proposto il Festival di Sanremo. «Ho amato tanto Il gioco dei 9 lasciatomi in eredità da Vianello e in quel periodo nacque mio figlio Edoardo. No, la Rai non mi ha mai avvicinato per il Festival». C’è un giovane conduttore che potrebbe seguire le orme dei tre? Risposta corale: «Difficile, ci sono ragazzi che hanno milioni di visualizzazioni e pensano di avercela fatta. Alessandro Cattelan e Federico Russo sono gli unici due che si fanno notare». Mentana dice a Scotti che pur avendo fatto tanti programmi ha lavorato sempre sulla stessa tavolozza di colori. «Probabilmente il preserale è casa mia e per me il grande show è con il pubblico all’ora di cena».

Linus, Gabriele Cirilli, Silvia Toffanin, Michelle Hunziker, Luca Laurenti, Leonardo Pieraccioni, Panariello e Rudy Zerbi sono i personaggi chiamati a salutare i tre e a raccontarne aneddoti divertenti. Anche con Bonolis viene toccato il tasto Festival di Sanremo e la risposta fa il bis con ciò che dichiarato a La Stampa in più occasioni: «Se lo rifacessi dovrebbe essere in una nuova sede che permetterebbe una maggiore spettacolarizzazione. Finché è all’Ariston non se ne parla». Mentana chiude la serata chiedendo a Bonolis due ricordi del suo passato. «A Non è la Rai non sono legatissimo ma tutto serve. Il passaggio in Rai invece cambiò la mia vita, incontrai Lucio Presta e Maffucci. Due persone che mi hanno dato la possibilità di diventare quello che sono». Il finale è emozionante con Costanzo che prima non vuole fare la passerella per salutare il pubblico «sono trentasette anni che me lo chiedono e non l’ho mai fatta», poi si lascia convincere da Mentana che lo accompagna e abbraccia davanti al pubblico tutto in piedi. Maurizio si commuove e sulle sue lacrime si chiude il sipario. Seratona.

Luca Dondoni, La Stampa

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