Tolkien, da “Il signore degli anelli” a “Lo Hobbit”: diritti in vendita

La casa produttrice Saul Zaent Company ha deciso di mettere in vendità le sue proprietà. Avrebbero un valore che si aggira intorno ai due miliardi di dollari, cifra che potrebbe essere la base di partenza di questa “asta”. Tra i possibili acquirenti c’è Amazon che proprio sulla base di un’opera dello scrittore ha fatto una serie tv che debutterà a settembre

La Saul Zaent Company ha deciso di vendere i suoi diritti relativi a “Il Signore degli Anelli”, “Lo Hobbit” e altri titoli dell’autore J.R.R. Tolkien, acquistati dal fondatore della casa produttrice decine di anni fa, secondo quanto riporta un’esclusiva di Variety. Chi li comprerà avrà la possibilità di fare film, videogiochi e anche eventi live basati su queste opere dello scrittore. La Saul Zaent Company si è affidata alla ACF Investement Bank, che starebbe già interpellando i possibili acquirenti. Secondo quanto si apprende, questi diritti avrebbero un valore che si aggira intorno ai due miliardi di dollari, cifra che potrebbe essere la base di partenza di questa “asta”.

COSA C’È IN BALLO

Variety scrive che la tempistica della messa in vendita non è casuale e che in cima alla lista degli interessati c’è Amazon. Il 2 settembre farà infatti il debutto sulla piattaforma di streaming Prime video “Il Signore degli anelli: Gli anelli del potere”, l’attesissimo prequel della celebre saga fantasy scritta da J.R.R Tolkien. Se l’azienda fondata da Jeff Bezos si aggiudicasse i diritti della casa produttrice, avrebbe la possibilità di sfruttare le proprietà relative a “Il signore degli anelli” e “Lo Hobbit” per film, videogiochi, merchandising, eventi live e parchi a tema.

LE ALTRE OPERE DI TOLKIEN

Potrebbe inoltre sfruttare alcuni diritti nel caso in cui venisse deciso di fare altri film o contenuti basati su altre due opere di Tolkien pubblicate dopo la sua morte: “Il Similarion” e “I Racconti incompiuti di Numenor e della Terra di Mezzo”. Variety ricorda che Amazon ha potuto fare la serie perché il contratto con cui Saul Zaent, – fondatore della casa produttrice – comprò i diritti nel 1976 non comprendeva la possibilità di fare una serie tv che fosse più lunga di otto episodi. Possibilità che l’azienda ha colto al volo nel 2017. L’acquisto di questi diritti potrebbe costituire un’altra opportunità per il gigante ma la testata ricorda che Amazon, o un altro acquirente, dovrebbe comunque vedersela con la Warner Bros che mantiene alcuni diritti su “LOTR” attraverso New Line Cinema.


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