Novak Djokovic parla del ritiro, del caso Covid e lancia una frecciata a Sinner

Novak Djokovic parla del ritiro, del caso Covid e lancia una frecciata a Sinner

Novak Djokovic, ex numero 1 del mondo e vincitore di 24 Slam, si è raccontato in un’intervista a GQ, toccando temi come il ritiro, i suoi principali avversari e il controverso caso legato alla sua espulsione dall’Australia nel 2022. Tra una riflessione e l’altra, il campione serbo ha trovato il modo di lanciare una frecciata, o forse una battuta, a Jannik Sinner, definendolo “sci”.

Ritiro: “Penso più al come che al quando”

A 37 anni, Djokovic non ha ancora pianificato il suo addio al tennis. “Penso più al come che al quando. Se dovessi iniziare a perdere troppo spesso o sentire un divario crescente con i miei avversari, probabilmente direi basta. Ma al momento sto bene e continuo.”

Sinner e gli altri avversari: una parola per ciascuno

Parlando dei suoi rivali, Djokovic ha usato una parola per descrivere ciascuno:

  • Roger Federer: “Eleganza”
  • Rafael Nadal: “Tenacia”
  • Carlos Alcaraz: “Carisma”
  • Jannik Sinner: “Sci”

La scelta di associare Sinner allo sci ha fatto discutere: semplice ironia o una frecciata all’attuale numero 1 dell’ATP? Djokovic non ha approfondito, lasciando spazio alle interpretazioni.

Il caso Covid e l’espulsione dall’Australia

Djokovic ha anche ricordato la controversia del 2022, quando fu espulso dall’Australia per non essersi vaccinato contro il Covid. “Non aveva nulla a che vedere con il vaccino o il Covid, era politica. Mandarmi via era per loro una scelta più conveniente.”

Una volta rientrato in Serbia, Djokovic ha scoperto di avere alti livelli di metalli pesanti nel corpo: “In quell’hotel di Melbourne mi hanno dato cibo tossico. Dalle analisi risultavano piombo e mercurio. Mi sentivo debilitato, e solo dopo esami approfonditi ho capito cosa fosse successo.”

Libertà di scelta sui vaccini

Sulla questione vaccini, Djokovic ha ribadito: “Non sono contro i vaccini, ma sostengo il diritto di scegliere. Mi sottopongo a controlli costanti e so esattamente cosa succede nel mio corpo. Per questo, non ho sentito il bisogno di vaccinarmi. Avevo gli anticorpi e non rappresentavo un pericolo per gli altri.”

Torna in alto