BUON COMPLEANNO DYNASTY

35 anni fa partiva sulla ABC la saga sui ricchissimi Carrington. Nove stagioni di party in piscina, cialis jet privati, discount vendette implacabili, zuffe da osteria. Con una protagonista assoluta: la perfida Alexis

dynasty ABCUn magnate del petrolio, cinico e affarista quanto basta, e la sua seconda dolce metà, una mite ex segretaria che lo  conquista nonostante l’ostilità della famiglia: si apre con le loro nozze, il 12 gennaio 1981 sulla ABC, la saga di Dynasty, la serie tv anti Dallas per eccellenza. Di là rudi texani tra stivaloni, deserto e cappelli da cowboy; di qua i boschi del Colorado, i diamanti e i party a bordo piscina. Di là il ranch degli Ewing, di qua il villone (in realtà, nei dintorni di San Francisco) deiCarrington. Due modi diversi di raccontare gli anni Ottanta e l’America di Ronald Reagan, presidente proprio dal 1981. Da una parte una visione middle class, rinchiusa tra famiglia, provincia e décor da country club; dall’altra la finanza internazionale, gli eccessi (anche troppi), i jet privati.
In Italia Dynasty arriva nel settembre del 1982, prima su Rete 4, poi su Canale 5. Gli ascolti? Altalenanti, come in America, dove la prima stagione va malino. Solo dalla seconda, con l’entrata in scena della cattivissima Alexis, gli ascolti iniziano a crescere fino a quando, alla fine della stagione 1984-85, Dynasty batte la serie rivale e conquista il primo posto. Da lì, un lento declino, con un crollo deciso a partire dalla settima stagione tanto che, alla fine della nona, dopo 218 episodi, si arriva alla cancellazione (l’altra invece va avanti). Ma anche se meno duratura, Dynasty resta forse oggi più rappresentativa di un’epoca. In uno scenario sfavillante e ad alto tasso alcolico, racconta la saga della potentissima famiglia Carrington, perennemente in abito da sera. Blake (John Forsythe), il capostipite, petroliere, si sposa nella prima puntata con Krystle (Linda Evans), osteggiata subito come padrona di casa dalla servitù e, come matrigna, dalla gelosissima figlia di Blake, Fallon (Pamela Sue Martin), ambiziosa e di facilissimi costumi. Ad accettare la nuova moglie di papà è solo il figlio maschio, Steven (Al Corley), gay: e qui la serie ha un grande merito perché sdogana per la prima volta l’omosessualità. Si va avanti di puntata in puntata tra le corna che Fallon fa al marito e il ritorno dell’ex compagno di Krystle, finché compare una misteriosa donna con la veletta. Si saprà solo all’inizio della seconda stagione che si tratta di Alexis, la prima moglie di Blake, decisa a far vivere alla nuova signora Carrington giorni bruttissimi (intanto però anche lei si risposa). Ci si metterà d’impegno, anche se la rivale non cederà di un millimetro: le liti e le zuffe delle due signore saranno un must delle puntate a venire e gli ascolti faranno il botto (tanto da far nascere uno spin off, I Colby). In quanto alla veletta, beh: prima di contattare Joan Collins per il ruolo di Alexis, la produzione aveva provato con Sophia Loren e Liz Taylor, a lungo incerte prima di rifiutare. Da qui, il mistero del volto celato. Si va avanti di stagione in stagione con morti che risuscitano e cambiano volto (Fallon) o malattie terminali (Krystle: quando Linda Evans molla la mettono in coma), mentre Alexis a un certo punto scompare dalla scena perché in realtà impegnata a rivedere il suo cachet (poi torna, a contratto firmato). I figli di Blake intanto da 2 diventano 4 e a un certo punto nel regno di Moldavia compaiono dei terroristi che fanno una strage. Troppo. Dalla Moldavia nessuno si riprende, tanto meno i fan che iniziano a mollare il colpo.
Cala il sipario, all’improvviso. E se per qualche interprete la carriera si ferma qui (per Linda Evans, per esempio), per Joan Collins invece non c’è più un momento di pausa. Basti pensare che solo l’anno scorso, a 81 anni suonati, e sposata con un uomo di 32 anni più giovane, ha presentato una sua linea beauty: “Perchè non è mai troppo tardi per cominciare”.

di Cristina Lacava “Io Donna”
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