Rugby in TV: Sei Nazioni, accordo di quattro anni con DMAX

Manca l’ufficialità, ma dopo la Guinness Pro 14 Discovery ha rinnovato anche l’accordo per il torneo continentale

E’ stata una trattativa lunga, difficile, dove si mischiavano sul tavole le carte della Guinness Pro 14 e quelle del Sei Nazioni. Una trattativa che a tratti è parsa bloccarsi definitivamente, ma che nelle ultime settimane ha avuto un’accelerata che ha sbloccato la situazione. Ma partiamo dall’inizio.

Come sappiamo, i Board della Guinness Pro 14 e del Sei Nazioni si sovrappongono, cioè viaggiano di pari passo e, così, di pari passo cercano di gestire le questioni dei diritti tv. Così, quando si è messo sul tavolo il rinnovo dei diritti del Sei Nazioni a Discovery è stato servito sul piatto anche il torneo celtico. Meno appetibile, sicuramente, ma che comunque poteva interessare in ottica Eurosport.

I problemi, da quello che risulta a Rugby 1823, erano ovviamente economici. In particolare l’offerta iniziale di Discovery per i diritti del Sei Nazioni si attestavano sui 12 milioni di euro, cifra che in queste ore viene confermata anche dal Grillotalpa. Cifra comunque più alta di quella dell’accordo precedente, ma che non soddisfaceva inglesi, francesi, irlandesi, gallesi e scozzesi. Che, probabilmente, sono abituati alle loro audience ovali e non sanno che in Italia il ritorno economico del rugby – anche del Sei Nazioni – non è quello loro.

E questa situazione ha creato, appunto, uno stallo che si è trascinato a lungo. Ma che, alla fine, è costato più caro al Board che a Discovery. Avvicinandosi la scadenza per sottoscrivere il contratto e senza altre offerte credibili sul tavolo, infatti, il manico del coltello è finito tra le dita dell’emittente che, alla fine, da quel che ci risulta ha strappato un accordo per quattro anni a una cifra molto più bassa anche di quella proposta inizialmente.

Duccio Fumero, Rugby1823.blogosfere.it

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