Calcio e diritti tv, la Lega tratta ancora

Una valutazione complessiva «positiva dell’offerta», ma «alcuni aspetti da chiarire». Per questo la Lega della Serie A ha deciso di tenere aperta l’assemblea di ieri presieduta da Gaetano Micciché in cui i club avrebbero dovuto deliberare sulla proposta del canale televisivo di Mediapro che frutterà un minimo di 1,15 miliardi di euro all’anno per i prossimi due trienni, dal 2021 al 2027, più 55 milioni per i diritti d’autore e 78 milioni per i costi di produzione, per un totale di circa 1,28 miliardi all’anno. Saranno ora il consiglio e l’a.d. Luigi De Siervo a proseguire la trattativa con gli spagnoli che inizialmente avevano fissato il termine del 10 luglio, domani, per la validità della proposta, termine che sarà ovviamente spostato.

La realizzazione di un canale televisivo della Lega sembra quindi ormai vicina, al secondo tentativo di Mediapro in Italia, dopo quello non andato a buon fine lo scorso anno nonostante la vincita del bando sull’assegnazione dei diritti. Condizione iniziale della nuova proposta, però, è che si ponga fine al contenzioso fra la Lega e gli spagnoli nato proprio in seguito alla risoluzione del contratto decisa dai club a maggio 2018 perché Mediapro non aveva presentato la fideiussione da 1,2 miliardi di euro nei tempi stabiliti. Per porre fine alla questione Mediapro verserebbe 90 milioni, recuperando però i 64 milioni di caparra che via Rosellini ha trattenuto finora.

Il progetto al vaglio ora è quello di un canale chiavi in mano e di contenuti audiovisivi per le partite della Serie A, prodotti e commercializzati in esclusiva dalla società spagnola con l’obiettivo di far fruttare maggiormente i diritti televisivi del calcio grazie a offerte plurime, dirette a spettatori e operatori. La Lega, dal canto suo, sceglierà il direttore del canale e manterrà la direzione editoriale, compresa la definizione del palinsesto.

Il prodotto sarà live e on demand, avrà la diretta di tutti gli eventi oltre a un programma contenitore, con collegamenti e interazione tra i campi, una sorta di Tutto il calcio televisivo. Poi la differita delle immagini salienti, gare del passato, programmi di approfondimento ed eventualmente altre trasmissioni di carattere sportivo.

Nel progetto rientra anche la raccolta pubblicitaria, ed è questa una voce che permetterebbe di aumentare i ricavi. A garantire il minimo di 1,3 miliardi di ricavi dall’operazione sarà anche questa volta una fideiussione del gruppo spagnolo. Peraltro, nel caso la commercializzazione frutti più di 1,3 miliardi scatterà una forma di revenue sharing fra i due soggetti. Ora la decisione sarà presa entro 15 giorni, il termine massimo dell’assemblea lasciata aperta.

Nell’incontro di ieri i club hanno anche deciso che calendario della Serie A 2019/2020 sarà compilato con il metodo tradizionale «a specchio» utilizzato finora, ma allo stesso tempo sarà effettuato uno studio sull’impatto, per la prossima stagione, di un sorteggio con modalità differenti.

Andrea Secchi, ItaliaOggi

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