Mogol: “La musica farà fatica a ripartire, per ora resto a casa e creo oli antivirali”

Il presidente Siae fa un bilancio della situazione e annuncia grandi cambiamenti

“Con il consiglio di gestione stiamo prendendo decisioni importanti. Avremo decurtazioni dell’80% sui diritti d’autore, in generale faremo fatica a rimetterci in piedi”. Così il presidente della Siae Mogol traccia un quadro della situazione. Dall’Umbria, dove sta trascorrendo la quarantena crea oli antivirali: “Sono in contatto con alcuni professori del policlinico Gemelli di Roma, per fare delle prove sul Covid-19“.

La Siae ha quindi precisato che i mancati incassi di diritto d’autore per il 2020 si stimano in 200 milioni di euro. E per questo il Consiglio di gestione interverrà a più livelli.

Il paroliere ha rilasciato un’intervista l’ANSA dal Centro Europeo di Toscolano, la sua scuola immersa nella campagna umbra.  “Stiamo sostenendo gli associati – spiega Mogol – anticipando loro i soldi, poi detratti in più anni, oltre che attraverso 2.500 pacchi alimentari. Il coronavirus è un guaio grosso, però noi italiani abbiamo il genio e sapremo risollevarci”.

“Vivo in una zona abbastanza protetta, dove si sono registrati pochi casi di coronavirus, e ho la fortuna di stare in mezzo alla campagna, completamente isolato. Ma non esco di casa, bisogna stare attenti ed essere rigorosi nelle precauzioni, perché questo virus non perdona”, continua, parlando nel comune di Avigliano Umbro, dove sta trascorrendo la sua quarantena.

Per testimoniare il suo legame con il territorio  ha deciso di contribuire, insieme ad un medico del posto, all’acquisto delle circa 2.500 mascherine che il sindaco di Avigliano, Luciano Conti, ha stabilito vengano distribuite a tutti i residenti. “Insieme alla mia famiglia ci è sembrato il gesto più utile per aiutare in modo rapido e concreto la comunità”, commenta Mogol.

Dall’Umbria Mogol guarda a distanza l’emergenza che sta vivendo la sua città di origine, Milano: “I miei figli sono lì e sono tutti tappati in casa coscienti che si rischia la vita. Anche i giovani muoiono”. Chiuse tutte le attività del Centro europeo di Toscolano a data da destinarsi, nonostante i progetti importanti in cantiere, nell’isolamento umbro l’autore si occupa della creazione di oli essenziali antivirali. “Sono 20 anni che li uso. Io creo le formule e una signora del posto li miscela, ora sono in contatto con alcuni professori del policlinico Gemelli per fare delle prove anche sul Covid-19”.
 

Infine sul testo dell’inno dei medici, adattato alle note de ‘Il mio canto libero’, per la Federazione italiana delle società medico scientifiche, spiega: “L’ho scritto in un quarto d’ora, credo che dica cio’ che vorremo dire tutti noi ai medici: grazie”. 

Tgcom24

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