A raccontare comincia tu: Fabio Volo al posto di Raffaella Carrà

Dal 28 aprile torna su Rai3 l’ultimo programma condotto da Raffaella Carrà, con un nuovo titolo e un nuovo padrone di casa

È l’ultimo programma condotto da Raffaella Carrà, un format intimo capace di riportarla in tv attraverso un incontro sentito con diversi personaggi del mondo dello spettacolo, da Fiorello a Sophia Loren, da Maria De Filippi a Paolo Sorrentino. Parliamo di A raccontare comincia tu, trasmissione di Rai3 basata sul format spagnolo Mi Casa es la Tuya, prodotto da Mediaset España e Bertín Osborne, che, come purtroppo sappiamo, dovrà fare a meno della conduzione brillante e mai sopra le righe di Raffaella. La Rai, però, ha deciso di non lasciarsi scappare la trasmissione, della quale si sarebbe dovuta registrare una terza stagione già nel marzo del 2020, costringendo l’azienda a un repentino passo indietro per via della pandemia. 

È notizia di questi giorni, però, che il programma tornerà presto con un nuovo titolo e un nuovo conduttore: si tratta di Fabio Volo, che si cimenterà alla conduzione di questa specie di spin-off chiamato È una vita che ti aspetto, titolo anche di un suo romanzo pubblicato nel 2003. Il programma sarà composto da 5 puntate che andranno in onda in prima serata su Rai3 a partire da giovedì 28 aprile, come ha fatto sapere Rai Pubblicità attraverso un comunicato stampa. «In questa nuova edizione, il testimone passerà a Fabio Volo, che incontrerà personalità della cultura, dello spettacolo e dello sport, per offrire in ogni puntata un loro ritratto inedito e intimo. Lo studio sarà una casa, ricalcando la dimensione domestica e informale dell’intervista, che manterrà un carattere esclusivo e confidenziale».

Sono in molti a chiedersi se Fabio Volo fosse il nome migliore per succedere a Raffaella Carrà, ma noi siamo convinti di sì: sia chiaro, quello che Raffaella è riuscita a portare in A raccontare comincia tu – aneddoti personali, excursus storici – non è replicabile in nessun modo, ma Fabio Volo, da sempre curioso verso il mondo degli altri e desideroso di mettersi in gioco, sembra una soluzione più che valida per ridare vita a un format che, proprio per evitare ingenerosi paragoni, ha preferito cambiare titolo. Diamogli fiducia.

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