Sanremo 2023, le pagelle della seconda serata: Colapesce Dimartino sugli scudi, Giorgia rimandata

Si sono esibiti i restanti 14 Big in gara. Piacciono anche Lazza, gli Articolo 31 e Paola e Chiara in versione disco

Seconda serata del Festival di Sanremo 2023. Si sono esibiti i restanti 14 Big dei 28 in gara. Colpiscono le canzoni di Colapesce Dimartino, Madame e Lazza. Bene anche Paola e Chiara e gli Articolo 31, Tananai in versione romantica può crescere. Da risentire Giorgia, data tra i favoriti della vigilia, penalizzata da qualche imprecisione. Sembrano un passo indietro i Big arrivati da Sanremo Giovani

Will, “Stupido” Arriva da Sanremo Giovani e gli tocca rompere il ghiaccio della seconda serata ma non si fa prendere dall’emozione e affronta l’impegno con la necessaria leggerezza. La stessa che caratterizza il brano. 6-

Modà, “Lasciami” Kekko e soci tornano sul palco che una decina di anni fa li ha visti grandi protagonisti. Un argomento, quello della depressione, inedito per una struttura melodica che è 100% Modà. Fossimo nel 2010 sarebbero tra i favoriti. In realtà tutti sembrano snobbarli ma il pezzo ha un potenziale da non sottovalutare. 6,5 

SetHu, “Cause perse” Una delle poche proposte “spinte” da un punto di vista ritmico. SetHu punta molto sull’impatto scenico e su un’attitudine punk. Ma non c’è sberleffo né sfrontatezza e tutto risulta un po’ di maniera. 5+

Articolo 31, “Un bel viaggio” Un brano generazionale per quelli che sono cresciuti con J-Ax e Dj Jad. Il completo bianco doppiopetto con cui si presentano la dice lunga sul fatto che i due sono cresciuti, eccome. Il ritornello, sembra uscito dal canzoniere di Max Pezzali, il che potrà far storcere il naso a qualcuno ma è sinonimo di efficacia. 7-  

Lazza, “Cenere” Campione di vendite 2022, mette ai margini le parti rappate per puntare su un robusto impianto melodico che esplode nel ritornello dai canoni EDM. Il vestito contemporaneo confezionato da Dardust poi è la ciliegina sulla torta. Forte al televoto, può essere l’outsider da tenere d’occhio. 7,5

Giorgia, “Parole dette male” L’emozione può giocare brutti scherzi anche ai più esperti. Per il suo ritorno all’Ariston la cantante presenta una canzone non particolarmente facile e immediata, e le (inconsuete per lei) imprecisioni con cui la esegue non aiutano a farla arrivare. Da risentire 5,5

Colapesce Dimartino, “Splash” All’apparenza meno immediata di “Musica leggerissima”, questa canzone contiene invece tutti gli ingredienti chiave della scrittura della coppia: apparente leggerezza temperata da una struggente malinconia di fondo, perfetti incastri di parole, ironia e intelligenza, con lo spirito di Battiato che si insinua qua e là. E il testo della canzone sembra perfetto per farla arrivare fino all’estate. 8

Shari, “Egoista” Il brano scritto (tra gli altri) da Salmo è un mid tempo ombroso e fascinoso, con venature black. Peccato che lei impieghi un po’ troppo tempo a rompere il fiato e a prendere le misure di un palco che fa tremare le gambe. Può sicuramente migliorare. 5,5 

Madame, “Il Bene nel Male” Due anni dopo il debutto su questo palco appare trasformata. Look a parte, nella mimica e nel modo di tenere il palco si avverte tutta la sua crescita e presa di consapevolezza. Non c’è l’intensità di “Voce” a questo giro ma la canzone ha un tiro contagioso e il suo modo di usare le parole in maniera martellante e ripetuta può fare breccia. 7,5

Levante, “Vivo” La canzone ha un testo importante per il tema toccato e una melodia circolare che cattura. In parte penalizzata da un’interpretazione grintosa ma che qua e là perde un po’ di misura. 6,5


Tananai, “Tango” L’altra faccia di Tananai. Romanticone, disincantato e rispetto all’anno scorso anche… intonato! Un brano fondamentalmente sanremese che potrebbe arrampicarsi nelle zone alte della classifica. 6,5 

Rosa Chemical, “Made in Italy” La canzone, al di là della sostanza del testo, è una baraonda che non si vergogna di affondare le mani nel kitsch, con robuste strizzate d’occhio al neomelodico. Lui però se la cava bene, con la giusta disinvoltura e autoironia. 6+ 

LDA, “Se poi domani” Qualche anno fa i reduci dai talent venivano all’Ariston a fare bottino pieno. Non sono più quei tempi e lui non sfigura con una ballata romantica leggerina il cui merito maggiore è quello di ricordare un modello di grande successo. 6- 

Paola e Chiara”, “Furore” In completo argento con un tocco fetish (la cintura d’acciaio con tanto di lucchetto) chiudono la serata con un brano disco dance dal sapore vintage, che eseguono con la giusta dose di sensualità. 7

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