Teatro, il pirandelliano “Uno, Nessuno e Centomila” in scena a Roma a Teatrosophia dal 17 al 19 dicembre

L’Associazione I Vetri Blu e il Centro Studi La Parabola portano a Teatrosophia uno dei romanzi più famosi dell’autore Premio Nobel, adattato e interpretato dal poliedrico Salvatore Rancatore e diretto da Ilenia Costanza.

Il tormento di Vitangelo Moscarda che, scoperto un piccolo difetto al naso, capisce d’essere non più uno per se stesso, ma centomila, uno per ogni conoscente. E proprio per scomporre quella maschera, mette in atto delle azioni fuori dalle convenzioni imposte dalla società. Dimessosi da se stesso, uscito dal gioco delle parti, sarà finalmente nessuno, senza nome  e senza ricordi, soggetto che muore e rinasce ogni giorno… “vivo e intero, non più in me, ma in ogni cosa fuori”.

Il tema è quello caro al Poeta: l’inconoscibilità del reale. Poiché ciascuno a suo modo vede una realtà, non può esistere un’unica realtà oggettiva, ma tante realtà quante sono le persone che credono di possederla. Così, come si legge nel suo Enrico IV, “ci mascheriamo di ciò che ci par d’essere”.

Paurosamente universale e paradossalmente attuale, Luigi Pirandello continua a prendersi gioco di noi, fantocci, maschere… marionette su le cui teste di legno il finto cielo si conserva senza strappi! E sebbene oggi ci piaccia pensarci liberi da ogni  convenzione sociale, strafottenti davanti alle pirandelliane “trappole della vita”, distanti dalla catalogazione dei ruoli; per quanto lo stesso sistema sociale pare ci imponga delle “vite parallele”, in cui essere simultaneamente fedeli ed infedeli a tutti i nostri io, divenendo centomila ogni giorno, per rendere fluidi i rapporti interpersonali e liquido l’amore, accade che la maggior parte di noi, guardandosi allo specchio, si senta inadeguata (talvolta invisibile) in un mondo raccontato da un tweet in cui ciascuno un attimo dopo diventa nessuno.

E non è tragico. Come la vita, è assurdo, irriverente, umoristico fino alla risata, scappata nel momento meno opportuno.

In questo Kaos,  quattro giurgintani, il protagonista Salvatore Rancatore, la regista Ilenia Costanza, la musicista Lorena Vetro e il creativo Enzo Piscopo, con le luci di Gloria Mancuso, giocano al teatro. E fanno come i bambini… “che fanno il gioco e poi ci credono e lo vivono come vero!”

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