BELLOCCHIO, ALLA RICERCA DELLA MADRE

Arriva in sala Fai bei sogni con Valerio Mastandrea

valerio mastrandrea“C’e’ una via delle madri in tutta la mia opera e tanti omicidi e suicidi. Ne ‘I pugni in tasca‘ lui uccide la madre, ne ‘Il gabbiano‘ c’e’ un suicidio in Gli occhi, la bocca‘ ancora un suicidio, quello del gemello. Le morti dei figli e delle madri e il rapporto tra figli e madri costituisce il nucleo principale della nostra vita”. A parlare cosi’ stamani e’ il regista Marco Bellocchio nel presentare ‘Fai bei sogni‘, liberamente ispirato al best seller omonimo di Massimo Gramellini (edito da Longanesi con 1.350.000 copie vendute) che dopo Cannes, dove ha aperto la Quinzaine, arriva in sala da giovedi’ in oltre 250 copie distribuite da 01 Distribution.
Il film, non a caso, ha come protagonista la storia di una assenza, quella della madre di Massimo (Valerio Mastandrea), giornalista famoso che vive nell’ombra di un ricordo doloroso, il mistero della morte della mamma avvenuta durante la sua infanzia. ‘Fai bei sogni’ attraversa circa trent’anni della vita di Massimo, prima bambino e poi adolescente (Nicolo’ Cabras e Dario DelPiero), e poi, da adulto, giornalista. Un uomo, comunque, segnato da quel lutto misterioso, pieno di attacchi di ansia e insicurezze. Dalla parte di Massimo, come singolare spirito guida, solo Belfagor (la serie tv che vedeva abbracciato alla madre). E’ lui che gli da’ indicazioni forti quando e’ in crisi. Nulla valgono all’adolescente Massimo le indicazioni teologiche del sacerdote (Roberto Herlitzka), ne’ la breve storia d’amore con una donna (Miriam Leone). Meglio l’incontro con Elisa (Berenice Bejo) dopo il suo rientro dalla guerra in Bosnia dove era stato inviato dal suo giornale. Sara’ quest’ultima che lo aiutera’ ad affrontare la verita’, quella verità che forse non ha mai voluto vedere davvero. “La storia del film – spiega ancora Bellocchio – parte da un amore non patologico, forte e intenso tra una madre e suo figlio. Questo amore e’ qualcosa che non io ho conosciuto mai in questa forma, ma mi si sono immedesimato”.
Spiega Gramellini in collegamento da Torino: “ogni libro ha sempre due autori: chi lo scrive e chi lo legge. Ma quando lo legge Bellocchio e’ un’altra cosa. Volevo in qualche modo rispettare la sua reinterpretazione, ma gli avevo chiesto solo una cosa: mantenere lo spirito del libro e questo lo ha fatto”. Dice Edoardo Albinati, sceneggiatore del film insieme allo stesso Bellocchio e Valia Santella: “abbiamo come dato fondo a tutta la nostra vena masochistica in questa sceneggiatura pescando risorse nelle nostre storie personali. Il libro non ci ha affatto frenato, ma anzi ha acceso le nostre fantasie”. Dello stesso parere Mastandrea che dice del suo ruolo da protagonista in ‘Fai bei sogni’ (venduto in trenta paesi e a Natale nelle sale francesi): “tutto e’ nato da un’improvvisa telefonata di Marco e ho subito capito che il tema era forte. Comunque – conclude – non sono affatto d’accordo che il lavoro e’ una cosa e la vita un’altra. In un film ci si entra con tutte le proprie esperienze e con la propria vita e, alla fine, ti cambia”.

Ansa

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