Sigourney Weaver compie settant’anni

Sigourney Weaver, la donna forte del cinema, protagonista di pellicole che hanno fatto la storia del cinema come Alien Avatar, ma anche commedie cult come Ghostbusters e Una donna in carriera, festeggia oggi 70 anni. Nata Susan Alexandra ‘Sigourney’ Weaver, mamma attrice e padre pioniere della televisione americana ex presidente della NBC, Susan ha cominciato a usare il nome d’arte ‘Sigourney Weaver’ all’età di 14 anni basandosi su un personaggio del romanzo Il Grande Gatsby di F. Scott Fitzgerald.

A 14 anni era già alta 179 cm, dopo la laurea in Letteratura Inglese all’università di Stanford, e un Masters of Fine Arts alla scuola di teatro dell’università di Yale nel 1974 debuttò in teatro e in televisione prima di percorrere i primi passi nel cinema con Woody Allen in Io e Annie (1977) dove ottenne una posa di sei secondi. Il successo per lei arriva, eclatante, con il ruolo del tenente Ellen Ripley in Alien, il suo terzo film in assoluto per il quale ricevette una nomination agli Oscar, un ruolo che ha cambiato la sua carriera in modo irreversibile. E pensare che il ruolo di Ripley era destinato a un uomo, come ha raccontato la stessa attrice in occasione del quarantennale del film di Ridley Scott: “Nella sceneggiatura originale erano previsti solo uomini, quando la riscrissero si chiesero chi sarebbe stato il sopravvissuto, penso che abbiano trasformato Ripley in una donna perché a quel punto nessuno si sarebbe aspettato che una sconosciuta sarebbe stata l’unica superstite”.

Così da sconosciuta Sigourney Weaver divenne star planetaria ma riuscì allo stesso tempo a sganciarsi dall’immagine del tenente Ripley affrontando ruoli e registri molto diversi, dal dramma politico con venature esotiche in Un anno vissuto pericolosamente (1982) di Peter Weir al comico-fantascientifico Ghostbusters. Poi arrivano altre due nomination per la commedia Una donna in carriera (1988), in cui è una manager senza scrupoli, e per il film biografico, Gorilla nella nebbia (1988). Seguono i sequel di Alien Ghostbusters ma anche la nascita della figlia Charlotte Simpson. Negli anni Novanta, a parte la magnifica interpretazione nel capolavoro di Roman Polanski La morte e la fanciulla del 1994 accanto a Ben Kinsley nel ruolo di una vittima e del suo carnefice, l’attrice scelse soprattutto parti secondarie.

Tre volte nominata all’Oscar ma non per il film che fino a pochi mesi fa era il film più visto della storia del cinema, Avatar, in cui interpreta il ruolo della dottoressa Grace Augustine che si batte per la relazione pacifica con gli alieni Na’vi, è stata confermata per tutti i sequel che James Cameron sta preparando. “Nessuno muore mai nella fantascienza” ha detto il regista canadese ed è accreditata nei vari capitoli fino a Avatar 5, previsto per il 2027. Nel frattempo però l’attrice è attesa anche in un altro sequel: Ghostbusters 2020 sempre nel ruolo di Dana Barrett di cui era innamorato Bill Murray- Peter Venkman, firmato da Jason Reitman, figlio del regista originale della saga Ivan Reitman.

Repubblica.it

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