Diritti tv, se non cambia l’offerta Mediaset è pronta a rinunciare

Martedì l’assegnazione di quelli internazionali, obiettivo 300 milioni (De Laurentiis critico: «Intervenga Lotti per un’asta libera»), a novembre il bando di quelli domestici

L’autunno si preannuncia bollente, con la partita dei diritti televisivi — fonte di guadagno principe delle società di calcio — che entra nel vivo. Martedì l’assemblea di Lega di A assegnerà i diritti tv internazionali per il triennio 2018-2021: sul tavolo ci sono 2-3 offerte da valutare ma la più ghiotta sembra provenire da Mp&Silva, già intermediario delle immagini della serie A dell’attuale bando.

L’orientamento dell’assemblea è di vendere i diritti globali a un’unica agenzia, scorporando un’area geografica. L’obiettivo dei 300 milioni è alla portata, se non superabile. Ma De Laurentiis è ancora critico: «Infront è stata frettolosa, è illogico vendere ora i diritti esteri per i prossimi tre anni. Per i diritti italiani deve intervenire il ministro Lotti: modifichi la legge Melandri e imposti un’asta libera».

Dopo la figuraccia rimediata a giugno, quando i diritti tv domestici non vennero assegnati in seguito alla mancata presentazione di offerte da parte di Mediaset, ora si ricomincia. È intenzione di Infront pubblicare il nuovo bando a inizio novembre, con una finestra di 15 giorni utili a inviare le buste. Cosa succederà? Nessun scenario è scontato, trapela da Cologno.

La tv del Biscione non avanzò offerte convinta che al pacchetto del digitale proposto non corrispondesse il valore di 216 milioni per più motivi. Riguardava i diritti solo di 4 big (Juve, Milan, Inter e Napoli) e di 4 squadre dallo scarso appeal televisivo (il club con il minor bacino d’utenza e 3 neopromosse). Erano esclusi la diretta gol, gli highlights delle altre 12 squadre (fondamentali per costruire trasmissioni sul campionato), le interviste singole agli allenatori e la possibilità di utilizzare bordocampisti.

Perciò, se il prossimo bando non verrà riformulato ma sarà identico, Mediaset ricalcherà la decisione già presa a giugno. Qualora mutasse la composizione del pacchetto digitale, la tv di Berlusconi valuterà invece se presentare un’offerta. «Non abbiamo fatto saltare noi il bando: se Sky avesse voluto, spendendo complessivamente 850 milioni si sarebbe portato a casa tutto il calcio» concludono da Cologno. La palla passa a Infront.

Monica Colombo, Corriere della Sera

 

Torna in alto