Basta ammiccamenti, sei una signora”. “Che vergogna leggere una frase così da un uomo”. Queste sono solo le scintille del “celebrity deathmatch” tra Massimo Bernardini e Laura Pausini. Dopo la partecipazione della cantante al Wind Music Awards 2018 con un vestitino alla Britney Spears, dal profilo Twitter del conduttore di Tv Talk è partita un’insolita bordata ad alzo zero contro la cantautrice italiana più esportata al mondo. “Adoro Laura Pausini, la stimo come musicista e cantante, ma la sua ansia di sembrare up to date a tutti i costi a metà dei quaranta mi delude”, ha scritto Bernardini. “È tempo di maturità, di dischi importanti senza compromessi, di cover immortaliamo. Basta ammiccamenti, sei una signora”. La risposta dell’autrice de La solitudine è arrivata rapida a stretto giro di tweet. “Che vergogna leggere una frase del genere da un uomo. Io sono così Massimo. Lo sono in casa come in tv”, ha spiegato la Pausini. “Canto frasi leggere come più profonde e mature. Mi vesto come una donna di qualsiasi età deve fare, perché è libera di farlo. Senza ammiccamenti. Trovo ingiusto questo commento”.

Solo che la polemica non è finita qui. Bernardini ha subito risposto sviando la questione sulla maturità del repertorio e non su quella degli abiti indossati: “Che vergogna? Da un uomo? Ho sempre ascoltato la tua musica e seguito i tuoi concerti, il mio è un ragionamento critico a caldo mosso da profonda stima. Credo tu debba al tuo talento e al tuo pubblico di più. Parlo di ammiccamenti artistici, di repertorio. Di vestiti non so nulla”. Ma la grintosa Laura non ha lasciato nulla d’intentato, anzi: “Nel mio repertorio ci sono anche canzoni di grande classe e con messaggi che non ammiccano a nulla, ma cercano un invito alla riflessione. Sei stato leggero a scrivere queste parole pubblicamente visto che ci conosciamo e sai bene che i social portano polemiche. Ascolta il disco”. Il conduttore di Tv Talk ha così dovuto capitolare: “Riascolterò di certo il disco, che ho dal giorno di uscita sul mio IPhone. Ma ho la presunzione che la mia insignificante puntura di spillo, di fronte a un’artista dalla carriera imponente come la tua, possa servire. Lasciami sognarti ancora più grande”. E via di emoticon con l’occhiolino e con l’aureola da angioletto. Pausini non ha risposto, ma sono ovviamente seguite decine di commenti degli utenti. A dire il vero divisi a metà tra chi ha dato ragione a Bernardini e chi alla Pausini. In mezzo a tutto il bailamme ecco però spuntare il tweet più buffo dell’intera polemica. Dall’account Rita Pavone Official, che aveva retwittato le prime affermazioni critiche contro la Pausini, il grido di dolore: “ma io che c’entro?”.

Davide Turrini, Ilfattoquotidiano.it