Ciak d’oro 2018 tra Ammore e Guadagnino

Ciak d’oro, i vincitori – Chiamami con il tuo nome miglior film, cinque premi ad Ammore e Malavita

Luca Guadagnino piace alla gente. Che lo premia a furor di popolo per il suo bellissimo Chiamami col tuo nome con Ciak d’oro come miglior film. Ma non solo: all’opera candidata all’’Oscar del regista italiano vanno anche il Ciak per il miglior montaggio e miglior manifesto. Insomma, un ottimo bottino per un autore fino allo scorso anno poco amato in patria e senz’altro meglio apprezzato altrove: ma si sa, la parola Oscar pesa molto nelle orecchie della massa critica, figuriamoci in quelle delle giurie popolari.Con Guadagnino a trionfare però sono anche i Manetti bros, vincitori di ben cinque Ciak fra classici e “innovativi”: il loro Ammore e Malavita dopo aver concorso alla Mostra veneziana e aver trionfato ai David di Donatello si è aggiudicato il premio per la miglior regia, colonna sonora, canzone originale, attrice non protagonista (Claudia Gerini) e – dulcis in fundo – il Ciak “Colpo di fulmine” a Serena Rossi. La splendida attrice e cantante resa famosa grazie ai musical teatrali interpretati ha avuto evidentemente bisogno di un “ciak” speciale assegnatole da una giuria professionale (per di più formata da critici e giornalisti) perché il premio del pubblico alla miglior attrice protagonista è andato a Paola Cortellesi, brillante interprete femminile della commedia Come un gatto in tangenziale di Riccardo Milani: un film che evidentemente è piaciuto parecchio al pubblico visto che ne ha voluto omaggiare anche il protagonista maschile Antonio Albanese, Ciak d’oro come miglior attore. Anche Ferzan Ozpetek – autore turco naturalizzato italiano da sempre nel cuore del grande pubblico – può considerarsi soddisfatto: il suo noir Napoli velata ha meritato il Ciak d’oro per la migliore scenografia e i migliori costumi. Fra i premi tecnici di maggiore qualità (assegnati anch’essi dalla giuria speciale) spiccano i raffinatissimi lavori di Luca Bigazzi, direttore della fotografia di Sicilian Ghost Story e di Susanna Nichiarelli premiata per la sceneggiatura del suo struggente Nico, 1988. Celebrato con ben due riconoscimenti è anche Cuori puri, dramma sentimentale d’esordio firmato da Roberto De Paolis che si porta a casa sia il MINI – Ciak d’Oro che quello assegnato Alice Giovani come miglior opera prima. Fra i numerosi altri premi della serata va segnalato infine il più “nazional popolare” ovvero il Superciak D’Oro a Luciano Ligabue, tornato alla regia cinematografica dopo diversi anni col suo Made in Italy. I film considerati per i Ciak d’oro 2018 sono stati quelli usciti fra il1 maggio 2017 e 30 aprile 2018.

Anna Maria Pasetti, ilfattoquotidiano.it

Exit mobile version