La rabbia di Povia sulla Balivo: ​”Non mi inviteranno più in tv…”

Dopo la gaffe a Vieni da me, Povia si sfoga sui social e accusa Caterina Balivo di aver creato una polemica inutile in seguito alla quale nessuno lo inviterà più in tv

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L’intervento di Povia a Vieni da me ha scatenato una serie di polemiche sul web: la sua battuta sull’essere un “gay mancato” perché dedito alle pulizie di casa ha sollevato una vera e propria bufera sul cantante e anche Caterina Balivo si è sentita in dovere di redarguirlo.

“Hai detto un’altra cretinata Povia! Cretinata è la parola più televisiva che si possa dire, perché se fossi a casa ti direi tutt’altro – ha sbottato la Balivo in diretta tv -È una battuta che non fa ridere nessuno, fa solo arrabbiare. Se lo dicessi davanti a tua figlia, lei ti direbbe: ‘Ma dove vivi?’”. Immediatamente, dunque, la conduttrice si è dissociata dalle parole del cantante e gran parte degli spettatori si sono schierati dalla sua parte.

A poche ore di distanza dall’accaduto, però, Povia ha deciso di scrivere due parole in sua difesa e, dopo aver spiegato che “Sono un gay mancato” è sua canzone, ha sferrato un duro attacco contro Caterina Balivo definendo la polemica sollevata pressochè “inutile”. “Stavo facendo una bellissima intervista ma poi loro sono andati in panico perchè ho detto ‘Sono un gay mancato perchè amo le pulizie’ – ha commentato il cantante su Instagram – . Battuta innocua e in buonafede. Il 90% dei messaggi su web sono in mia difesa infatti (Grazie). Ora però per ‘sta stupidata non mi inviteranno più e sono triste”.

Se tanti, dopo l’esternazione su Rai 1 gli si sono rivoltati contro, molti altri hanno espresso tutta la loro solidarietà a Povia sul suo profilo Instagram. “Qualcuno mi spiega il senso logico per il quale questa battuta sarebbe offensiva nei confronti dei gay? E basta frignare!”, “Sono stati offensivi loro con quell’ atteggiamento assurdo… è disgustoso tutto il teatrino che hanno fatto a partire da quel ragazzo che si è offeso come se tu avessi detto che i gay sono malati!”, ha commentato qualcuno, “Fregatene e ridici su. Sono diventati tutti politically correct, che pesantezza”, “La storia del ‘politicamente corretto’ è una cretinata utilizzata come scusa per censura e pensiero unico!”, ha sostenuto qualcun altro.

ilGiornale.it

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