Per “pesare” gli ascolti serve un nuovo metodo. E Dazn gioca d’anticipo

Un salto tecnologico impone sempre regole nuove. Con tutta la Serie A Tim in live streaming è stato tracciato un percorso completamente nuovo. Un cambio radicale sulla fruizione dei contenuti che ha fatto emergere l’importanza di dotarsi di una misurazione dell’audience che tenga conto anche delle nuove tendenze. E Dazn (nella foto, del Ceo per l’Italia Stefano Azzi) primo operatore nativo digitale a trasmettere le partite della Serie A Tim in diretta, ha cercato di anticipare le tendenze con una metodologia innovativa di rilevazione degli ascolti.

La stessa Agcom ha ribadito di recente come il mercato stia evolvendo verso questa direzione, confermando quanto aveva fatto oggetto di una approfondita indagine conoscitiva sui sistemi di rilevazione degli ascolti addirittura nel 2017. Per conoscere la total audience, ossia il numero di spettatori totali di un evento, occorre sapere anche quante persone stanno guardando quella trasmissione attraverso un pc, uno smartphone e un tablet e non solo la tv tradizionale.

Dazn ha cercato di colmare il gap, lavorando insieme a Nielsen e Conviva nei mesi precedenti all’inizio del campionato e ha individuato una metodologia in grado di fotografare nel modo più dettagliato possibile il fenomeno e mettere a disposizione del mercato e dei suoi operatori un sistema di misurazione costruito con logiche trasparenti, partendo da tre fonti di dati, verificate e armonizzate da Nielsen.

In primo luogo, i dati censuari Dazn misurati da Conviva Stream Sensor, utilizzati per produrre le metriche totali di visualizzazione dei contenuti editoriali e pubblicitari. Attraverso l’installazione di un programma Sdk (acronimo di software development kit, “pacchetto di sviluppo applicazioni”) applicato direttamente ai contenuti emessi dai broadcaster si può individuare il numero di schermi accesi su una specifica emissione su smartphone, tablet e pc.

Questi dati vengono raccolti e filtrati per evitare duplicazioni, catalogati per dispositivo e infine sommati per ottenere quindi il totale degli schermi che stanno visualizzando l’evento. Si applica, infine, un fattore indicativo delle persone che stanno seguendo la trasmissione. Se per dispositivi mobili e pc il fattore è intorno ad I perché di solito questi media sono fruiti individualmente, per le tv si applica il fattore del panel Auditel per il programma (generalmente a seguire una partita dinanzi alla tv più di una persona). In questo modo si ottiene la total audience del match dl campionato nello specifico. Una recente delibera Agcom ha confermato Auditel come provider certificato dei dati di ascolto, in base alla legge Melandri e al decreto Lotti che regolano la ripartizione dell’8%. dei proventi dei diritti tv della Serie A in base all’audience. L’Authority non avrebbe potuto scegliere un riferimento diverso. La norma, infatti, prevede che la quota possa essere allocata ai club di serie A sulla base del dato di ascolto «certificato da Auditel». Il sistema Dazn non avrebbe pertanto potuto essere riconosciuto da Auditel in ragione della legge stessa. Un adeguamento della rilevazione dei dati di visualizzazione a cui anche Auditel dovrebbe arrivare entro la fine del mese in corso con una proposta che consenta di combinare al meglio tv e altri device. Un nuovo meccanismo di rilevazione dovrà essere individuato a partire dalla stagione 2022-2023. Intanto, la Serie A continua ad essere un prodotto solido che attrae investitori. La stessa Publitalia commentando i dati della raccolta per Dazn, attraverso Digitalia ’08, ha confermato che sta dando risultati eccezionali. li girone di andata ha visto più di 100 spender pubblicitari e alla fine del girone di andata avevano investito sul totale della Serie A circa il 20% di brand in più rispetto alla stagione precedente. Un risultato che è confermato anche nel girone di ritorno. Perché la tecnologia sta cambiando e Dazn l’ha anticipata.

Ranieri d’Ascanio, Il Giornale

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