Nella prima puntata, obiettivo sugli anni dal 1941 al 1973, raccontati in studio da Lella Costa con Renzo Arbore, la sorella di Mariangela, Anna Melato; Maurizio Porro, critico e grande amico; Giovanna Guida, attrice e assistente di Mariangela; Annabella Cerliani autrice e amica storica; e Sergio Escobar, direttore del Piccolo Teatro di Milano. Parole che si accompagnano ai filmati delle Teche Rai e che rievocano gli studi di pittura di Mariangela all’Accademia di Brera negli anni ’60, periodo in cui frequentava il bar Jamaica, crocevia di artisti come i fotografi Ugo Mulas e Mario Dondero. E c’è anche il suo lavoro come vetrinista a La Rinascente – dove conobbe un giovane Giorgio Armani – che le servì a finanziare i primi corsi di recitazione. E ancora, l’ingresso a 19 anni nella compagnia di Fantasio Piccoli, i primi ruoli con Dario Fo, i film “Settimo: ruba un po’ meno” e “La colpa è sempre del diavolo”.
Obiettivo, inoltre, sull’incontro decisivo con Luchino Visconti con cui la Melato recitò un ruolo nel 1967 in “La monaca di Monza” e in seguito ne “L’inserzione”. Ed è lei stessa a rievocare quell’esperienza nei filmati tratti dai programmi tv “Per Luchino Visconti”, “Fratelli d’Italia” e “Il Caffè’.
Risale, invece, all’estate del 1969 il ruolo di Olimpia nell’allestimento di “Orlando furioso” di Luca Ronconi al Festival dei Due Mondi di Spoleto che segna l’inizio di un’intensa collaborazione ultraquarantennale tra l’attrice e il regista. Nel 1970, il suo primo grande successo teatrale nella commedia musicale di Garinei e Giovannini “Alleluia brava gente” con Renato Rascel e Gigi Proietti. E sempre a questi anni risale una “Canzonissima” presentata da Pippo Baudo in cui la Melato appare in scena uscendo da una valigia.
E’ un periodo in cui l’attrice si divide fra teatro e cinema e incarna personaggi memorabili in film dal forte impegno civile e sociale come “La classe operaia va in paradiso” di Elio Petri accanto a Gian Maria Volonté.
Ma ai primi anni 70 risale soprattutto il forte legame sentimentale di Mariangela con Renzo Arbore, interrotto amichevolmente nei primi anni’80, ma destinato a restare indelebile.
Un altro sodalizio decisivo della Melato è quello con Lina Wertmùller in tre celebri commedie grottesche girate con Giancarlo Giannini e diventate presto di culto: “Mimi metallurgico ferito nell’onore” (1972), “Film d’amore e d’anarchia” (1973) e “Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto” (1974).