SUL PRATO DI VILLA MANIN ANCHE IL NOBEL DYLAN

La sexy Anastacia, l’esplosivo Springsteen: tante star si sono esibite nella dimora dogale

villa-maninDa Gianna Nannini ad Anastacia, dai Kiss a Gianni Morandi. E poi Patti Smith, Renato Zero, Zucchero, Francesco Guccini, Elisa &Ligabue, Mika.
E come non ricordare nel 1991 Fabrizio De André e nel 1996 Bob Dylan oggi premio Nobel? I grandi nomi della musica nazionale e internazionale sono passati di qui, a Passariano. L’ultimo grande evento è stato quello dei Rammstein tre anni fa davanti a 10 mila fan, molti arrivati d’Oltralpe. Da allora concerti di grande richiamo non ce ne sono stati.
E così continuerà a essere. A meno che non ci sia un cambio di rotta o che la Regione, proprietaria dell’immobile, o l’ente gestore Erpac decidano diversamente.
«Noi andiamo dove ci accolgono volentieri – dichiara il manager di Azalea Promotion Loris Tramontin -, per fortuna in Friuli non mancano i posti per ospitare grandi concerti, penso a Lignano, Palmanova, Trieste, Udine o Majano».
Una soluzione però si potrebbe trovare. «Se i concerti rock da oltre dieci mila presenze non si vogliono – continua – ci si potrebbe concentrare su quel tipo di concerti che attirano dalle cinque alle sette mila persone. Se si dovesse cambiare idea, siamo pronti a discuterne. Penso per esempio a concerti come quello di Baglioni e Morandi, in questo caso villa Manin potrebbe essere una location davvero ideale».
Per ventidue anni Azalea Promotion ha lavorato e investito per portare i grandi nomi del panorama musicale italiano e internazionale a villa Manin e per rendere questi concerti sempre «più funzionali e meno impattanti possibile per la comunità e per l’immobile stesso, da sempre inteso come patrimonio inestimabile della nostra Regione».
Lo aveva scritto lo stesso Tramontin in una lettera indirizzata al sindaco Marchetti dopo la sua prima presa di posizione contro i grandi eventi. In undici occasioni si sono superate le otto mila persone con un richiamo mediatico eccezionale.
Concerti che hanno dunque reso la villa famosa in tutto il mondo senza dimenticare l’aspetto occupazionale, come aveva aggiunto Tramontin.
Dal momento che «durante gli eventi, sono centinaia le persone, la maggior parte delle quali del luogo, che lavorano al montaggio, smontaggio, e alla messa in sicurezza di palco e impianti e nel servizio d’ordine, fatto che da solo contribuisce in maniera importante all’indotto locale».
Una scelta, quella del Comune di Codroipo, che non è piaciuta a tutti. Anzi, c’è chi l’ha ritenuta un’occasione persa per la dimora dogale. Era stata creata anche una pagina sul social network Facebook “Sì ai grandi eventi a villa Manin” che aveva raccolto oltre 4 mila 500 like.
Anche per il presidente di Euritmica Giancarlo Velliscig il veto ai grandi concerti da parte del Comune rappresenta «una mancata opportunità per la stessa villa Manin». «Premetto – aggiunge – che vanno rispettati tutti i limiti per evitare di danneggiare in qualsiasi modo la storica dimora. Ma una volta ricevute le autorizzazioni del caso e il sì di un’apposita commissione non vedo quale sia il problema». Un luogo dunque che deve essere fatto conoscere proprio attraverso questi eventi.
«La villa ha una sua centralità e importanza collocata com’è in un territorio dove non ci altre strutture simili – dichiara poi -. Per questo ritengo che se non si vanno a creare dei danni e una volta rispettati i parametri limitarsi a fare solo la festa della pro loco mi pare un po’poco per un luogo così bello che deve essere valorizzato». Insomma, la presa di posizione di Marchetti non smette di far discutere.

Messaggero Veneto

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