Max Pezzali, la moglie Debora Pelamatti: «La regola dell’amico? Con me non ha funzionato»

Prima amici poi innamorati pazzi Debora Pelamatti, moglie di Max Pezzali, svela i segreti del suo grande amore, dell’incontro con Raffaella Carrà e del mega concerto di San Siro

Debora Pelamatti, moglie di Max Pezzali: «La regola dell’amico? Con me non ha funzionato». La coppia vive a Pavia, città d’origine del cantautore, in una casa di campagna e prima di innamorarsi Debora e Max sono stati a lungo amici. Sposati da tre anni Debora Pelamatti e Max Pezzali – ex cantante degli 883, gruppo fondato insieme all’amico Mauro Repetto nel 1991 e solista dal 2004  – si sono conosciuti più di 26 anni fa.  «Era il 1995 quando ho conosciuto Max – racconta a Leggo Debora – mi ero iscritta all’università di Pavia e alcuni amici ci hanno presentato. Qualche giorno dopo uno di loro mi ha chiesto se avevo piacere a rivederlo e da lì è iniziata la nostra bellissima amicizia».

Dopo tanti anni di amicizia, cosa ha fatto scattare la scintilla?

«All’epoca ero fidanzata con un “bad boy” , il classico ragazzaccio viziato e stupido che mi tradiva continuamente. I miei amici, Max compreso, non lo vedevano di buon occhio e quando partivo con lui nascondevo loro la verità. Un giorno Max, dopo aver scoperto le mie bugie, mi affrontò dicendo: “Se un amico ti dà dei consigli forse qualcuno potresti ascoltarlo, visto che così non è preferisco non vederti più, mi spiace che ti butti via così” e poi dichiarò il suo amore per me. Non gli ho creduto. Dopo tre giorni che non lo sentivo però, mi sono svegliata nel cuore della notte, ho avuto come un attacco di panico, ho riflettuto sulle sue parole e ho capito che aveva ragione su tutto».

E poi?

«Era la notte del 6 gennaio, mi sono infilata gli stivali, non ho tolto nemmeno il pigiama e sono corsa a casa sua alle tre. Non mi rispondeva, verso le 4 ha aperto la porta e gli ho detto che l’amavo. Mi aspettavo una scena da film e invece…  mi ha fatto entrare a casa e ha chiesto se volevo dormire lì, però mi ha messa in un’altra stanza. Mi sono addormentata, la mattina era in cucina parlava di tutto, persino dell’Inter ma evitava l’argomento, poi dopo mezz’ora mi chiede se fossi stata ubriaca… io sono astemia, e gli ho confermato che l’amavo ci siamo baciati e non me ne sono andata più via». «Effettivamente con me non ha funzionato (ride ndr). “Sembro matto” è la canzone che racconta la nostra storia, ma anche “L’Universo tranne noi”, ci rappresenta, perché è un testo che mi ha regalato durante una delle nostre cene…sono scoppiata a piangere».

Vivete a Pavia ma avete una casa a Roma che ha ispirato anche una canzone in cui si parla pesino dei cinghiali, vero?

«‘Chissà se stasera incontro il mio amico cinghiale… Che non è un soprannome è proprio l’animale’-  (canta Debora ndr)- Si chiama “in questa città”, racconta Roma in un modo così naturale, che gli stessi romani sono rimasti colpiti. E’ uno dei talenti di Max, raccontare tutto quello che gli succede in un modo così speciale che tutti possono trovare un pezzo di se stessi…a volte pure troppo! Spesso gli dico “magari non dire proprio tutto”».

Nel 2015 Pezzali è stato giudice a The Voice insieme a Raffaella Carrà, l’ha conosciuta?

«Sì con lui c’erano anche Emis Killa e Dolcenera, è stata un’esperienza stupenda. Per Max ovviamente era tutto normale, ma per me era emozionante trovarmi nell’olimpo dei grandi. La Carrà era bellissima, ma non solo in senso estetico, aveva un’aurea magnetica e poi sia lei che Fiorello prima, hanno detto: “Ammazza Max ma com’è bella, ma come hai fatto?” Mi sono sentita estremamente lusingata. Non le ho mai chiesto una foto perché mi vergognavo, però era disponibile con tutti, non si è mai data arie. È una cosa che ho notato spesso tra i grandi: l’umiltà. Vasco, Eros, Max solo per citarne alcuni, ti fanno sentire parte della loro vita, sembrano non rendersi conto della loro grandezza e ti senti a tuo agio. Credo sia prerogativa solo di chi non ha nulla da dimostrare perché è tutto così palese».

Leggo.it

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