Jim Carrey, “devo difendermi dai miei demoni”

Jim Carrey per anni ha dovuto combattere con una forte depressione aggravata dal suicidio della fidanzata, ma adesso torna con una serie esclusiva, ecco che cosa ha detto

Dai venti milioni di dollari a film all’anonimato, complice una brutta depressione con cui ha dovuto fare i conti per anni, complicata anche dal suicidio della compagna, per di più accusato dai familiari di essere stato responsabile della sua morte. Il genio dalle mille smorfie di film come The Mask, Ace Ventura, Se mi lasci ti cancello, Jim & Andy, Jim Carrey sembrava un attore finito. Invece, come racconta in una intervista pubblicata oggi su Repubblica, ha deciso di tornare: non al cinema, ma con il suo primo amore, la televisione. Una serie diretta da lui stesso e dal regista francese Michel Gondry, autore del capolavoro Se mi lasci ti cancello. In onda sul canale televisivo americano Sky Atlantic si intitola Kidding. Carrey interpreta il ruolo di Mr. Pickles, un famoso conduttore di programmi televisivi per bambini il quale perde il figlio. In televisione non riesce a nascondere il dramma rischiando di perdere il posto mentre lotta per tenere unita la famiglia, una serie quasi autobiografica. Carrey commenta che questo ruolo gli permette di esprimersi, anche lui dice ha avuto una traiettoria lanciata verso il successo immediato e poi caduto a terra come un missile. Una serie, continua, che gli ha permesso di uscire dai fondali della depressione. E’ un ritorno, il suo? “Questa serie tv segna un ritorno perché non mi considero più parte del business, a lungo mi sono sentito davvero come Truman sulla porta di casa che dice a se stesso non ho più voglia di continuare a fare questo”. Non gli interessa il concetto di ritorno al mondo dello spettacolo: mi sa che si sta meglio ai margini della società, meno pressioni, risponde. Attore, ma anche pittore e scultore: “Per me è la stessa cosa. Quando costruisco un personaggio è come una scultura o un ritratto”. E i demoni che lo hanno perseguitato? “Li affronto in vari modi a volte fuggendo a volte affrontandoli. Tutti cerchiamo di difenderci e di arrivare ala fine del round”.

Paolo Vites, ilsussidiario.net

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