Meghan Markle, ecco quando la rivedremo (sempre dalla parte delle donne)

La duchessa di Sussex tornerà a farsi vedere venerdì 14 agosto durante «The 19th Represents Virtual Summit», dove intervisterà Emily Ramshaw, la co-fondatrice della redazione giornalistica che combatte per l’uguaglianza di genere nei media

Meghan Markle torna farsi vedere, seppur soltanto attraverso uno schermo. Venerdì 14 agosto, infatti, interverrà durante l’ultimo giorno della  «The 19th Represents Virtual Summit» dove vestirà i panni della giornalista. Come annunciato sui social, la duchessa di Sussex intervisterà Emily Ramshaw, co-fondatrice e CEO della newsroom statunitense che organizza l’intero evento, «The 19th» appunto.

I temi che verranno toccati sono particolarmente cari a Meghan, in quanto «The 19th» è una redazione giornalistica no-profit e apartitica che combatte la sottorappresentazione delle donne nei media. «Un impegno che oggi è più importante che mai», ha dichiarato la duchessa a Glamour. «Non vedo l’ora di chiedere cosa significhi costruire una testata che abbia alla base l’uguaglianza di genere».

Tra l’altro Emily Ramshaw, che in precedenza è stata caporedattrice  del «Texas Tribune» e fa parte del board del Premio Pulitzer, in passato ha frequentato la stessa università di Meghan, la Northwestern University. A «The 19th Represents», in programma dal 10 agosto, parteciperanno anche tante altre celebrità, come l’ex segretario di stato Hillary Clinton e l’attrice premio Oscar Meryl Streep.

La duchessa di Sussex, dunque, riappare in un monitor ad un mese di distanza dal potente messaggio potente messaggio inviato al «Girl Up Leadership Summit», un altro convegno virtuale per dare voce alle donne. In quella circostanza ha citato il Dalai Lama, esortando le ragazze a combattere «con compassione» la discriminazione legata al genere e alla razza, spronandole inoltre a «inseguire le convinzioni con l’azione».

Insomma, anche lontana dalla royal family e attenta a custodire la propria privacy, Meghan resta comunque la «paladina delle donne».

Nicola Bambini, Vanityfair.it

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