Dior sfila tra cavallerizze e giochi materici

Spunti dal libro Threads of Live e dall’opera Chambre of soia

Nella prossima stagione invernale Madame Dior ha deciso che sfoggerà tutta la sua raffinata eleganza tra passeggiate in campagna a cavallo ed esclusivi party serali nei country club di cui fa parte. Il suo regale guardaroba dovrà essere all’altezza del suo stile di vita.

Ma per realizzarlo, la direttrice creativa della prestigiosa maison francese, Maria Grazia Chiuri, ha voluto riappropriarsi dei valori dell’haute couture, a ridosso di quel segmento di vita rarefatta nel corso del quale le collezioni Dior ideate dalla Chiuri sono state svelate principalmente attraverso il cinema.
Nella nuova collezione, che sfila una serie di cappotti e mantelle di rara bellezza, portati con cappelli da cavallerizza coordinati, la materialità del tessuto diventa forma, così che il linguaggio sovversivo del ricamo si esprime attraverso un progetto che diventa abito. In pedana si alternano infatti una serie di capi che trovano nella ricerca tessile, espressa da decine di varianti di check, di tweed, di diverse tattilità e dimensioni in bianco e nero, la possibilità di realizzare molteplici strutture di trama e ordito. La collezione Dior haute couture FW 2021-2022, si inserisce in un contesto post pandemia di ripartenza. Nel tornare a sfilare in “presenza”, seppure con prudenza e pochi ospiti in sala, la direttrice creativa di Dior ha voluto spostare l’attenzione verso la materialità. Un concetto che tradotto vuol dire anche reinterpretare il ricamo non come ornamento decorativo, ma come materia collegata ai sensi della vista e del tatto. Spunti dal libro Threads of Life (2019) di Clare Hunter, e dall’opera Chambre of soia.

Ansa.it

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