Chi è Paula Beer, il volto gentile di Opera senza autore

Paula Beer, l’attrice tedesca 25enne, è stata la protagonista di “Opera senza autore”, film tra i più visti nella serata televisiva del 4 giugno 2020. Volto gentile e delicato, l’attrice tedesca ha trionfato al Festival di Venezia 2016 vincendo il Premio Marcello Mastroianni per il ruolo di Anna nel film “Frantz” diretto da François Ozon.

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Paula Beer, l’attrice tedesca 25enne, è stata la protagonista di “Opera senza autore“, film tra i più visti nella serata televisiva del 4 giugno 2020. Volto gentile e delicato, l’attrice tedesca ha trionfato al Festival di Venezia 2016 vincendo il Premio Marcello Mastroianni per il ruolo di Anna nel film “Frantz” diretto da François Ozon. Non è il solo premio che ha vinto in carriera, per lei anche l’Orso d’argento all’ultimo Festival di Berlino 2020 per l’interpretazione di Undine di Christian Petzold.

In “Opera senza autore” di Florian Henckel von Donnersmarck (regista di Le vite degli altri), Paula Beer è la figlia di un medico responsabile di crimini di cui neanche la famiglia è a conoscenza che fa cadere in amore il pittore Gerhard Richter. Il film è stato particolarmente apprezzato, proprio il suo ruolo è stato tra i più cercati in second screen. Una particolarità è che Paula Beer è figlia di due pittori e nella finzione si innamora di un pittore. In una recente intervista a Tustyle, ha raccontato: “Diciamo che mi sento a mio agio con quell’ambiente perché sono cresciuta tra studi e gallerie d’arte. Conosco le atmosfere, i pensieri e problemi di chi vive di pittura. Ma il lato storico e quello sentimentale erano quelli che mi incuriosivano di più”. Una storia romantica legata a doppio filo con la storia della sua Germania. All’interno anche diverse scene di nudo: “Ma il film è focalizzato su tutt’altro, la nudità serve a mostrare l’intimità dei due innamorati, è lo specchio di una relazione in cui ci si sente protetti dai sentimenti. È l’abbandonarsi all’altro”.

La storia vera dietro al film
“Opera senza autore” è un film tratto da uno storia vera e ispirata da un libro dal titolo “Ein Maler aus Deutschland. Gerhard Richter. Das Drama einer Familie”, scritto dal giornalista Jürgen Schreiber. Il libro racconta la vita di Richter, da sempre molto abbottonato e restio a parlare del suo privato e della sua arte.

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