Teatro, presentato alla Camera il Premio Cannavacciuolo: “Coltivare la sua memoria”

Teatro, presentato alla Camera il Premio Cannavacciuolo: “Coltivare la sua memoria”

Si terrà il 24 maggio alle 20.30 presso il Teatro Ghione di Roma (via delle Fornaci, 37) la cerimonia di premiazione della I edizione del Premio Gennaro Cannavacciuolo, volto a riconoscere giovani talentuosi nel panorama artistico attoriale e musicale, che si contraddistinguono per la loro capacità espressiva poliedrica sostenuta da una preparazione tecnica tale che consenta loro di affrontare diversi generi alla stregua di quanto è stato Gennaro Cannavacciuolo. La manifestazione – promossa dall’Associazione Gennaro Cannavacciuolo in collaborazione con MiC – Direzione Generale Cinema e con la Presidenza della Commissione Cultura della Camera – è stata presentata presso la sala stampa di Montecitorio alla presenza, fra gli altri, del presidente della VII commissione Federico Mollicone, dell’attore e regista teatrale Pino Strabioli e di Christine Conrad, presidente dell’Associazione Gennaro Cannavacciuolo. A moderare l’incontro la giornalista Alessandra D’Annibale.

“Petrolini, padre dell’avanspettacolo – di cui anche Cannavacciuolo era grande estimatore tanto da definirlo ‘una stella di prima grandezza di cui si è perso lo stampo’ – diceva che l’arte sta nel deformare. Gennaro Cannavacciuolo, nella sua lunga carriera, ha sempre colto questo indirizzo”, ha sottolineato Mollicone. “Per lui un attore di teatro doveva essere capace di dare spazio ad ogni tipo di forma d’espressione. Per troppo tempo il sistema teatrale e culturale italiano ha teso ad etichettare gli artisti in categorie definite. Gennaro Canavacciuolo ha rappresentato invece uno stile teatrale poliedrico, di dialogo ed incontro tra i vari stili espressivi, ispirandosi a quello che fu uno dei suoi più grandi maestri, Eduardo De Filippo, quando diceva che ‘il teatro non è altro che il disperato sforzo dell’uomo di dare un senso alla vita’. Dal comico al tragico, passando per il cabaret, le operette e i musical, i generi di spettacoli che ha ideato e di cui è stato protagonista testimoniano questo eclettismo. Bene la scelta dell’associazione, quindi, di sostenere con questo premio la sua visione multidisciplinare che lo ha sempre caratterizzato. Come diceva nelle interviste per lui il teatro era un amico fedele ed intimo. Vedeva la professione di attore come una sorta di missione sacra. La passione per questo lavoro è stata forse il vero filo rosso che ha collegato il suo immenso e variegato repertorio. A due anni dalla sua morte, il 24 maggio sarà sicuramente una giornata di celebrazione del teatro più vero e profondo”, ha concluso il presidente della VII commissione.

Cannavacciuolo, gli ha fatto eco Strabioli, “è stato uno degli ultimi esempi del teatro all’antica italiano: ha attinto dalla tradizione per poi però raccontare il contemporaneo e sperimentare una serie di generi e autori. Il suo spazio non era la tv ma erano le ‘tavolacce’ del palcoscenico. Ha inventato un suo stile che lo rende unico nel panorama italiano, è stato un attore innamorato del suo mestiere. Molto bella, quindi, questa iniziativa che vuole tramandare e coltivare la sua memoria”.

Il Premio nasce con la pubblicazione di un bando a dicembre 2023 per il quale sono pervenute 42 candidature da tutta Italia. La giuria – composta da membri di spicco del panorama teatrale e culturale italiano, tra cui lo stesso Strabioli, Luciano Cannito, Enzo Decaro e Barbara Giordani – ha individuato una rosa di 4 finalisti. “Questo Premio nasce dalla volontà – dopo il suo improvviso decesso – di voler ricordare le qualità artistiche, oltre che umane, di Cannavacciuolo. L’intento è sostenere giovani artisti tra i 18 e i 33 anni che si distinguano per talento, capacità poliedrica e che possano ricordare, tramandandole, le sue caratteristiche in una logica di continuità”, ha sottolineato Christine Conrad. “Siamo alla ricerca di giovani preparati che sappiano emozionare, veicolando contenuti culturali in modo innovativo e originale attraverso la recitazione, il canto e la danza. La volontà è tramandare e ricordare quelli che sono stati gli insegnamenti di Cannavacciuolo e la sua visione e la sua gerarchia di valori in questo campo espressivo. In cantiere, oltre al premio, anche la realizzazione di un documentario”, ha quindi annunciato Conrad.

Agenziacult.it

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