Alda D’Eusanio infuriata per la squalifica al GF Vip: «Cacciata in ciabatte. Più duri rispetto ad altri concorrenti»

Alda D’Eusanio non ha ancora digerito la sua squalifica dal Grande Fratello Vip. Dopo una brevissima permanenza Alda D’Eusanio è stata squalificata dal Grande Fratello Vip di Alfonso Signorini per aver riportato alcuni voci non confermate su colleghi del mondo dello spettacolo: «Cacciata in ciabatte, vietato nominarmi. Più duri nei miei riguardi rispetto ad altri concorrenti». Alda D’Eusanio ammette l’errore commesso al Grande Fratello Vip: «Sono stata chiamata e cacciata mentre ero ancora in ciabatte – ha raccontato in un’intervista a “Mio” – Nel Confessionale mi riferiscono che i social erano insorti per quanto avevo detto su Laura Pausini e Paolo Carta. Avevo dato voce a un chiacchiericcio, sbagliando, per carità, ma pensavo quantomeno di poter rientrare per salutare i ragazzi e prendere le mie cose. Non c’è stato verso, mi hanno messo in macchina e rispedita a casa come un pacco postale». Quello che è successo dopo la sua squalifica al Grande Fratello Vip l’ha colpita molto: «Vengo a sapere che ai ragazzi e agli ospiti di altri programmi viene assolutamente vietato di nominarmi. Fossimo stati all’epoca delle streghe, sarei finita sul rogo. Ed è questo che mi ha lasciata senza parole: l’eliminazione della mia stessa esistenza, come se quanto accaduto fosse una cosa talmente reietta da ritenere la mia persona innominabile. Sono stata in silenzio aspettando un cenno dell’azienda per poter fare delle doverose scuse pubbliche ma non me ne è stata data la possibilità». Alda D’Eusanio sottolinea che altri concorrenti durante il Grande Fratello Vip hanno fatto errori simili: «Le azioni nei miei riguardi sono state più dure rispetto a quelle che ci sono state nei confronti di Adua Del Vesco e Massimiliano Morra. Anche loro hanno dato voce a delle chiacchiere e oggi c’è un’inchiesta in corso per istigazione al suicidio. Loro non sono stati espulsi, io sì. Non può esserci un trattamento diverso tra i concorrenti. Siamo tutti uguali. Con una sola differenza: loro non sono stati in coma, io sì».

Ilmattino.it

Torna in alto