Oscar, pronostici vigilia penalizzano Netflix

Preceduto da una app in tilt che “ha spoilerato” le previsioni della vigilia, la cerimonia piu’ glamour di Hollywood arriva domenica notte sugli schermi worldwide. Voti contati e buste ormai chiuse, i pronostici sono d’accordo almeno su un punto: a dispetto delle 24 candidature agli Oscar questo non sara’ l’anno di Netflix. Nonostante un battage pubblicitario da 70 milioni di dollari e di iniziative insolite (un paio di pantofole rosse, per esempio, inviate agli 8.469 giurati per ricordare le nominations di Anthony Hopkins e Jonathan Pryce per Due Papi), il colosso dello streaming potrebbe chiudere la “notte delle stelle” con solo due statuette, secondo gli esperti di Gold Derby: miglior documentario per American Factory prodotto da Barack e Michelle Obama e Laura Dern, migliore attrice non protagonista in Storia di un matrimonio (Marriage Story). The Irishman di Martin Scorsese rischia di restare a bocca asciutta nonostante 10 candidature anche sulla base di come sono andate le cose nei premi che hanno preceduto gli Oscar, l’ultimo dei quali, i Bafta britannici, ha incoronato 1917 di Sam Mendes, come avevano fatto un mese fa i Golden Globes: il film, ispirato alla vita del nonno del regista durante la prima guerra mondiale, e’ il favorito nella categoria “Best Film”. Senza storia, secondo i pronostici della vigilia, le categorie degli attori: Joaquin Phoenix per “Joker” e Renee Zellweger per “Judy” saranno i migliori protagonisti mentre, oltre alla Dern, domenica potrebbe essere il giorno di Brad Pitt come “best supporting actor” in “C’era una volta …a Hollywood”. Che “Parasite” di Bong Joon-ho vinca come miglior film straniero e’ dato per scontato: il sudcoreano potrebbe aspirare anche all’exploit di “Roma” di Alfonso Cuaron strappando la statuetta del miglior regista allo stesso Mendes, Scorsese, Quentin Tarantino e Todd Phillips di “Joker”. Che molti giurati dell’Academy, con Steven Spielberg in testa, siano allergici a Netflix non e’ sorpresa: la vecchia guardia vede con sospetto il tentativo delle piattaforme in streaming di affermarsi in alternativa alle sale. Ha inoltre infastidito l’aggressiva campagna di Netflix che a molti ha ricordato quelle condotte da Harvey Weinstein, l’ex boss di Miramax in questi giorni sotto processo a New York. Del resto, a guidare il pressing di Netflix e’ proprio un’ex alunna di Weinstein, Lisa Taback, che nel curriculum ha vincitori di miglior film come Il discorso del Re. L’appuntamento e’ domenica live dal Dolby Theatre. Tra i presentatori di una serata anche quest’anno senza conduttore ci saranno Jane Fonda, Tom Hanks, Sandra Oh, Natalie Portman,Spike Lee, Penélope Cruz, Diane Keaton, Steve Martin, Keanu Reeves, Maya Rudolph, Sigourney Weaver, Timothée Chalamet, Will Ferrell, Gal Gadot e Lin-Manuel Miranda. Tutti i corsa a conquistare gli inviti per i party dopo il sipario sugli Awards: dal Governor’s Ball ufficiale dell’Academy, la kermesse di Vanity Fair e la super-festa organizzata da Madonna e dal tycoon dell’entertainment Guy Oseary l’anno scorso fotografata dal grande JR in persona.

ANSA

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