Floriana Secondi: “Mamma e nonna erano prostitute, ho subìto violenze”

L’ex vincitrice del “Grande Fratello 3” fa una confessione shock in televisione

Floriana Secondi, la “coatta” che nel 2003 vinse il “Grande Fratello“, fa una rivelazione shock.

Intervistata da Francesca Fagnani nella trasmissione “Belve”, la 44enne confessa: “Mia mamma era una prostituta, è cresciuta in un bordello. E anche mia nonna”. Non solo. La showgirl racconta di aver subito anche tante violenze…

“Avevo ricordi notturni – racconta Floriana Secondi – facevo sogni e chiedevo a mia nonna: ‘nonna ma io mi ricordo…’. E lei mi diceva: ‘zitta zitta, non è successo niente’. E pensavo che ero io la matta, quindi chiesi all’assistente sociale di andare a guardare al Tribunale dei minori perché io non potevo avere accesso agli atti e lei lesse tutto, non erano sogni, quelle cose erano realtà”.

E quando la conduttrice le chiede sia possibile che da piccola abbia subito abusi fisici, Floriana non si tira indietro e risponde: “Tantissime botte, dalla mattina alla sera, anche sigarette spente sul corpo, porto ancora addosso i segni. Mia madre si drogava pesantemente e io sono stata mandata in orfanotrofio, non poteva badare a me. Ogni tanto veniva a prendermi con delle persone sbagliate e succedeva di tutto. Ma io l’ho perdonata, non ha mai saputo amare, l’ho capita. Certo non posso dire di provare amore nei suoi confronti”.

Anni fa, quando le telecamere di Barbara d’Urso raggiunsero la mamma di Floriana, la donna non ha avuto belle parole per la figlia: “Floriana non mi vuole vedere veramente. Non ci vuole niente a citofonare, tutti sanno che abito qui. E poi una cosa: mica sei Monica Bellucci che te l’atteggi. Finiscila poi di dire che ti ho rotto il naso, la natura ti ha fatto il naso così a patata. Floriana non va in tv per me, ma per lei, per l’audience. Ma andasse a zappare la terra visto che nella sua vita non ha mai lavorato”.

Una infanzia difficile che ha pesato tantissimo su Floriana Secondi: “Per anni non mi sono fatta abbracciare, non volevo che nessuno mi toccasse…”.

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