Tv: American Horror Story, in Italia l’8/a stagione

Arriva in Italia, dal 7 novembre (ogni mercoledì alle 21,50 su Fox, canale 112 di Sky) l’ottava stagione di American Horror Story, la serie horror creata da Ryan Murphy, uno degli autori più prolifici del piccolo schermo, lo stesso di Glee, Nip & Tuck, 9-1-1, Feud. Insieme alle consuete protagoniste Ms. Meade, Madison Montgomery e Cordelia (rispettivamente Kathy Bates, Emma Roberts e Sarah Paulson), ci saranno quest’anno anche Jessica Lange e Joan Collins e, se per quest’ultima si tratta di un debutto nella serie horror, per la Lange – che diretta da Murphy aveva interpretato Joan Crawford in Feud – è invece un ritorno. L’attrice infatti era stata protagonista delle prime stagioni di American Horror Story e ora questa ottava, dal sottotitolo Apocalypse, sarà un crossover tra Murder House e Coven, rispettivamente primo e terzo anno della serie. “Sì, Jessica è tornata a interpretare Constance, il personaggio che fu in quelle due stagioni”, dichiara l’autore. Come Re Mida, tutto quello che tocca Ryan Murphy, si trasforma in oro in termini di ascolti e favori della critica televisiva. Per Kathy Bates è la creatività dell’autore a fare la differenza: “Con i miei anni di esperienza alle spalle poche volte un copione riesce a stupirmi. Con Murphy invece leggo e penso ‘accidenti, non mi aspettavo questo’ oppure ‘certo, questo funziona meravigliosamente con quello che è successo la puntata scorsa’. Per un attore consumato è una boccata di aria fresca. Mi riporta ai tempi dei miei inizi, in cui facevo teatro e studiavo in religiosa concentrazione ogni parola del copione”. Il protagonista maschile della stagione sarà Michael Langdon (interpretato da Cody Fern), già apparso durante la prima stagione, Murder House, e riconosciuto come l’anticristo. E’ infatti dalla prima stagione che i riferimenti biblici della serie continuano a articolare la storia. “La bellezza di una serie come questa – dice l’attore – sta nel fatto che ha più chiavi di lettura e riesce ad essere interessante sia per chi vuole solo godersi il thriller che per chi apprezza i riferimenti culturali. Inoltre c’è una chiave ironica, quasi comica che stempera la tensione. Per noi attori la bellezza sta nel fatto che spinge sempre un po’ oltre i confini della zona in cui ti senti a tuo agio. Prova a dire a Ryan Murphy ‘Questa cosa non mi sento di farla’. Insisterà e alla fine la farai. Chi non vuole, come attore, avere l’opportunità di fare sempre qualcosa di nuovo?”. American Horror Story è stata confermata per altre due stagioni. Quella che sembra essere l’apocalisse, il giorno del giudizio finale, non rappresenterà proprio la fine di tutto.

Ansa

Torna in alto