“Non è ancora finita”. L’ira della Moric su Favoloso

L’indagine per maltrattamenti e stalking a carico di Mario Luigi Favoloso è ad una svolta. La Procura di Milano ha chiesto l’archiviazione per l’imprenditore partenopeo accusato di aver usato violenza contro l’ex fidanzata, Nina Moric, e suo figlio Carlos Maria Corona, tra il 2018 ed il 2019. E averla inoltre perseguitata con telefonate nel cuore della notte da numeri sconosciuti.

Il giudice per le indagini preliminari è pronto a fissare un’udienza in camera di consiglio per stabilire se il processo debba essere archiviato oppure se siano necessarie ulteriori indagini, ordinando l’imputazione coatta. Mario Luigi Favoloso non è stato ancora assolto – nonostante lui sui social scriva: “È la fine di un maledetto incubo. INNOCENTE” – e l’avvocato di Nina Moric, riporta Il Mattino, ha chiarito la situazione: “In verità non è mai stata emessa sentenza di assoluzione. Presenteremo un’opposizione alla richiesta di archiviazione”.

Nel gennaio 2020 Nina Moric aveva accusato pubblicamente l’ex compagno di abusi e violente. Favoloso era scomparso da dicembre in quella che poi era risultata essere una messa in scena e nel salotto televisivo di Barbara d’Urso la modella croata aveva svelato di averlo denunciato alla Procura di Milano per percosse e maltrattamenti subiti nei due anni precedenti, durante la loro relazione. Oggi, ad oltre un anno di distanza, la giustizia prosegue il suo corso. Ma se da una parte Mario Luigi Favoloso festeggia sui social gridando all’assoluzione, dall’altra Nina Moric è tornata a sottolineare che una sentenza non è stata ancora emessa: “Visto che una sentenza non è ancora stata emessa non resta altro che aspettare, mentre già c’è chi festeggia senza alcuno motivo. Io non ho mai dato importanza a ciò che oggi sarebbe stato deciso perché chi realmente conosce le dinamiche di un processo sa bene che la strada è molto lunga”.
Nel pubblicare una lunga nota su Instagram, Nina Moric è tornata a parlare della vicenda delle violenze, difendendo la sua scelta di denunciare: “Io non ho mai voluto fare il male di nessuno. Ho sempre creduto nella giustizia e nella verità. Le persone però molto spesso riescono a proclamarsi innocenti senza aspettare una vera sentenza da parte di un giudice. Mi chiedo come una persona che racconta esclusivamente la verità passi per una instabile, sociopatica ma soprattutto bugiarda. Molti mi attaccano non conoscendo i fatti realmente accaduti. Poi non stupiamoci perché molte donne non denunciano e si arrivi sempre quanto ormai è troppo tardi”.

Novella Toloni, ilgiornale.it

Torna in alto