Sanremo 2021: quarta serata, Fiorello show con Achille Lauro. Gaudiano vince tra le Nuove proposte

Sarà una coda vintage della serata delle cover, ma Fiorello sceglie una citazione anni 80 per aprire la quarta serata del Festival di Sanremo. Parrucca con lunghi capelli neri, un po’ cotonato, sulle note di Wake me up before you go-go (gli Wham! del 1984, all’epoca era cotonato anche George Michael) fa il suo ingresso in scena per aprire i giochi, saltella balla e invita a “fare sport: muovetevi, sennò non ci arrivate all’età mia. Bisogna fare sport: da ragazzini si fa il calcio, poi il calcetto, poi il tennis, poi le bocce: più il tempo passa, più le palle rimpiccioliscono”. Serata lunghissima, in gara tutti i 26 Big ma anche i quattro finalisti delle Nuove proposte con proclamazione del vincitore. Show di Fiorello che partecipa alla performance di Achille Lauro ma ogni tanto si infila anche in quelle di altri artisti in gara. I diritti e le donne salgono sul palco con Barbara Palombelli e il suo monologo sulle ragazze “ribelli” e con Matilde Gioli. Torna sul palco Ibrahimovic, ormai la star della settimana festivaliera.

Sanremo Nuove proposte, il vincitore è Gaudiano

Il Festival 2021 proclama il suo primo vincitore: alla finalissima delle Nuove proposte è Gaudiano a conquistare il gradino più alto del podio con la sua Polvere da sparo. Un premio che il giovane cantante dedica “a mio padre, alla mia famiglia, due anni fa mio padre è andato via ma adesso lo sento qui con me”. Con lui erano arrivati in finale Wrongonyou (Lezioni di volo), che conquista il Premio della Critica “Mia Martini”, Davide Shorty (Regina) al quale è stato assegnato il Premio della Sala stampa “Lucio Dalla”, e Folcast (Scopriti). La direttrice d’orchestra Beatrice Venezi è la loro madrina, a coronare la gara c’è Mahmood, simbolo di Sanremo Giovani e vincitore del Festival del 2019.

La gara dei Big

Ad aprire la gara è Annalisa con Dieci seguita da un piumatissimo Aiello con Ora, poi arriva il rock dei Maneskin e il frontman Damiano, come nella sera precedente, riceve il bouquet di rito. Debutta la co-conduttrice per una sera, Barbara Palombelli, con l’auspicio che il festival sia “un segnale di ripartenza per tutto lo spettacolo dal vivo”. E annuncia l’esibizione di Noemi con Glicine. Orietta Berti ripropone la sua Quando ti sei innamorato prima del ritorno in scena di Zlatan Ibrahimovic, tutto di bianco vestito, presentato da Amadeus come “un supereroe” dopo l’avventura della sera precedente, quando, bloccato nel traffico, ha preso un passaggio in moto da uno sconosciuto.Questa sera i Big vengono votati dalla giuria della Sala stampa e la media tra le percentuali di voto ottenute in serata e quelle ottenute nelle serate precedenti determinerà una nuova classifica. La gara prosegue con la Musica leggerissima di Colapesce Dimartino e poi con Il farmacista di Max Gazzè, che si presenta in scena in versione Gaudì (la somiglianza è sorprendente). Sfilano sul palco Willie Peyote e Malika AyaneLa rappresentante di lista e Madame, che dopo il tailleur pantalone con gli specchietti osa il nude look: sotto gli shorts, sopra un bustier da giovane guerriera ma le gambe nude sono coperte dal tulle punteggiato di paillettes.La gara va avanti con ArisaComa_CoseFasmaLo Stato socialeFrancesca Michielin e Fedez. Irama ripropone in video la sua La genesi del tuo colore in versione “prova generale”, gli Extraliscio con Davide Toffolo sono accompagnati una coppia di ballerini formata da Bruno Malpassi, 80 anni, con la figlia Monia, lui maestro di balli tradizionali romagnoli, fondatore e presidente del Gruppo Folk Italiano alla Casadei. Poi l’Ariston si accende con Enzo Avitabile che porta all’Ariston il Carosone di Caravan Petrol insieme ai Bottari di Portici e fa ballare tutta l’orchestra. Arrivano Ghemon Francesco Renga, che canterà di nuovo, poco dopo, per riparare un problema tecnico dell’esibizione precedente (e stavolta grida “Forza Brescia” per incoraggiare la sua città, tra le più colpite dal virus). E ancora, Gio EvanErmal MetaBugo e via via fino alla fine con Fulminacci Gaia.

Fiorello e il sesso degli animali

“Gli animali sono meglio di noi. L’essere umano è troppo legato all’aspetto esteriore, alla bellezza. Gli animali no, perché non lo sanno. Non è che un leone se perde peli sulla criniera si fa il riporto. E poi il gorilla è alto quasi due metri e pesa duecentocinquanta chili, ma ce l’ha di due centimetri…”. Fiorello scherza sul sesso degli animali nella sua seconda incursione sul palco. “Il pitone, invece ne ha due, uno è di cortesia. L’argonauta è un mollusco: quando vede una che gli piace, la guarda, il suo si stacca da lui e la va a cercare. Io vorrei sapere, ma ritorna? Il polpo – mi chiamerà l’Api, l’associazione polpi, non puoi fare battute né sui polpi né su Zingaretti – ha otto tentacoli, ma uno degli otto non è un tentacolo. Solo che quando te lo servono non te lo dicono. Non voglio fare il Greto Thumberg, ma gli animali vanno rispettati”.

Fiorello show con Achille Lauro

Corona di spine, tunica nera, rossetto livido, Fiorello partecipa – come annunciato – all’esibizione-performance di Achille Lauro che ha riproposto Rolls Royce e Me ne frego, al suo fianco di nuovo Boss Doms, storico sodale e produttore. Lauro ha aperto il suo numero in sontuoso abito bianco con piume, come una Marianna ma con una bandiera tricolore, e con uno dei suoi consueti monologhi:

Sono il Punk Rock.
Icona della scorrettezza.
Purezza dell’anticonformismo.
Politicamente inadeguato.
Cultura giovanile.
San Francesco che si spoglia dai beni,
Elisabetta Tudor che muore per il popolo.
Giovanna D’Arco che va al rogo.
Prometeo che ruba il fuoco agli dèi.
Sono un bambino con la cresta,
Un uomo con le calze a rete,
Una donna che si lava dal perbenismo e si sporca di libertà.
Sono l’estetica del rifiuto,
Il rifiuto dell’appartenenza ad ogni ideologia.
Sono Morgana che tua madre disapprova.
Contro l’omologazione del “si è sempre fatto così”.
Sono Marilù.
Dio benedica chi se ne frega.

Barbara Palombelli e il messagio alle “ragazze ribelli”

Lungo intervento di Barbara Palombelli dedicato alle donne, alle ragazze: la giornalista ha ripercorso alcune tappe fondamentali della propria vita, dall’adolescenza ribelle con un padre “che mi avrebbe voluta come Gigliola Cinquetti, capelli raccolti e filo di perle” alla ricerca delle emozioni “di noi ragazzi degli anni 60”, dal desiderio di “ribellarmi ma anche studiare tanto per conquistare la stima di mio padre” al lavoro, fortemente voluto “per conquistare l’indipendenza” e cambiato più volte, “la stilista, la commessa, mentre sognavo la tv e i grandi giornali” fino alla chiamata al Corriere della sera e poi a Repubblica”. Tutto per dire alle ragazze di oggi “che voi i diritti li avete trovati già atti, noi li abbiamo dovuto costruire, anche andando in piazza, e a voi tocca difenderli, col sorriso determinato che sapete di avere”. Dunque, continua Palombelli, “la chiave del nostro futuro è in queste parole: dobbiamo ribellarci sempre, tanto non andremo mai bene, ai padri, ai mariti, non va bene nemmeno Liliana Segre che se va a vaccinarsi a 90 scatena un odio micidiale. Non ci dobbiamo arrendere anche se il prezzo è molto alto”. Sono “le donne forti e vere, come ne ho incontrate tantissime in questa Europa guidata dalle donne, che devono contribuire alla grande rinascita del nostro Paese. Sento che sta per avvenire – conclude la giornalista – ragazze non vi dovete fermare, dovete correre verso il futuro senza farvi togliere il cuore o la dignità. Lo ha detto anche Papa Francesco, che ora è in Iraq a pregare per voi: non dobbiamo essere prudenti, dobbiamo osare”.

Sul palco di Sanremo i lavoratori dello spettacolo con Alessandra Amoroso e Matilde Gioli

“Mi chiamo Alessandra Amoroso e nella vita faccio la cantante”. “Mi chiamo Matilde Gioli e nella vita faccio l’attrice”. Sedute nella platea vuota dell’Ariston le due artiste hanno iniziato così il loro omaggio ai lavoratori dello spettacolo, presente sul palco una loro rappresentanza che Gioli e Amoroso hanno raggiunto per parlare del dramma di migliaia professionisti rimasti senza lavoro. A loro è stato dedicato un lungo applauso di tanti artisti apparsi in video, sullo schermo in fondo alla scenografia. E sempre a loro Amoroso ha dedicato Una notte in Italia di Ivano Fossati. “Speriamo che il Festival – hanno detto prima di lasciare il palco – sia l’inizio di una ripartenza”.

La classifica dopo il voto della Sala stampa

1 Colapesce Dimartino

2 Maneskin

3 Willie Peyote

4 La rappresentante di lista

5 Ermal Meta

6 Noemi

7 Arisa

8 Irama

9 Malika

10 Madame

11 Francesca Michielin e Fedez

12 Orietta Berti

13 Coma_Cose

14 Max Gazzè

15 Lo Stato sociale

16 Fulminaci

17 Annalisa

18 Extraliscio

19 Ghemon

20 Gaia

21 Fasma

22 Francesco Renga

23 Bugo

24 Gio Evan

25 Aiello

26 Random

Alessandra Vitali, Repubblica.it

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