LA SFIDA DI CRACCO: “UNA PAUSA DALLA TV, LASCIO MASTERCHEF E MI SUPERO AI FORNELLI”

Un ristorante in Galleria a Milano tra i nuovi progetti del cuoco stellato. “Al mio posto? Vedo una donna”. “La gioia più grande è aver contagiato gli italiani, soprattutto i giovani, con la passione per il cibo”

carlo-craccoSono rimasti in tre a contendersi il sesto titolo italiano di MasterChef. Ma giovedì sera Cristina Nicolini, l’avvocata, Valerio Braschi, lo studente, e Gloria Enrico, la barista avranno un altro onore: saranno anche gli ultimi concorrenti ad avere Carlo Cracco come re della giuria. Sì, perché lo chef stellato, il bello della tv, ha deciso di chiudere qui la sua avventura. Lo dice al termine di una giornata passata tra il ristorante in centro a Milano, una puntata a Identità Golose, rassegna di cui sarà protagonista oggi e domani, e una tappa nel carcere di Bollate con il ministro Martina per il progetto In-Galera. “Sono bravissimi, Davide, lo chef, ha tanta passione”.
Carlo Cracco, è vero che lascia MasterChef?
“Sì, giovedì premierò il vincitore e poi mi fermo”.
Perché?
“Devo pensare a costruire il futuro. Mio, di tutto il mio staff. E anche della cucina italiana”.
E come si costruisce il futuro?
“Seguendo i miei due nuovi progetti. Un impegno che mi assorbirà totalmente nei prossimi mesi e a cui mi dedicherò con tutto me stesso. Non c’è spazio per altro, nemmeno per MasterChef che tanto mi ha dato, una esperienza fantastica”.
Non è che ha litigato con qualcuno?
“No, no. È stato molto bello ma veramente adesso voglio concentrarmi sul mio vero lavoro”.
Che è quello dello chef. È la risposta a chi in questi anni diceva che era sempre in tv?
“Guardi, il nostro lavoro adesso non è solo stare in cucina. Questa è una visione vecchia del mestiere. Devi essere manager, le nostre sono aziende, hai la responsabilità di tante persone. E comunque in cucina ci sono sempre stato, anche in questi sei anni. Mettiamola così, starò ancora di più in cucina”.
Aprirà a inizio autunno un ristorante in Galleria.
“Sto seguendo il cantiere giorno dopo giorno ed è una emozione fortissima. Siamo nel cuore di Milano, nel luogo simbolo della città. Mi sento addosso una responsabilità in più, quella di contribuire ulteriormente all’affermazione nel mondo della città che mi ha lanciato. È il sogno che si avvera, un locale a 360 gradi nella ristorazione moderna, del futuro, con bistrot, caffetteria, pasticceria e, al primo piano, affacciato sull’Ottagono, il ristorante. I prossimi saranno i mesi più caldi”.
E ne aprirà un altro in una zona più decentrata di Milano, piazzale Accursio.
Il Garage Italia, insieme a Lapo e all’architetto De Lucchi, in estate. Un segmento intermedio tra la Galleria e la Segheria sui Navigli, l’altro mio locale”.
Torniamo a MasterChef. Lo sa che tra sei mesi, quando riprenderà la trasmissione e lei non ci sarà, le donne non la fermeranno più in strada per chiederle i selfie?
“C’è un tempo per tutto, si invecchia e qualcuno prenderà il mio posto…”.
Sei edizioni. Quale ricorda di più?
“La prima. È stato uno shock, eravamo totalmente digiuni del mezzo, un’armata Brancaleone, l’unico che aveva già fatto tv era Bastianich, negli Usa. La più bella è stata però la seconda”.
La gioia più grande?
“Aver contagiato gli italiani con la passione per il cibo. Soprattutto i giovani hanno riscoperto che quello del cuoco è un mestiere bello e importante. Una soddisfazione. Ma vorrei aggiungerne un’altra”.
Prego.
“Abbiamo trasmesso la passione anche a chi ha lavorato con noi in questi sei anni”.
Si è divertito?
“Tantissimo”.
Si è annoiato, anche?
“No, mai”.
Chi la sostituirà?
“Non so, non dipende da me. Magari una donna”.
Che cosa risponde a chi vi accusa di aver creato illusioni, di non aver fatto capire ai giovani che il lavoro in cucina è fatica e non lustrini e paillettes?
“Che la tv è un mezzo fantastico, che offre una opportunità unica. Ma poi, una volta spente le luci, incomincia il lavoro vero, lungo e faticoso. E noi ai ragazzi questo lo abbiamo sempre fatto capire sin dal primo momento”.
Com’è stato lavorare con Barbieri?
“Bruno è la nostra anima divertente, leggera”.
Bastianich?
“Con MasterChef lo abbiamo fatto reinnamorare dell’Italia”.
E Cannavacciuolo?
“È stato bravissimo a inserirsi, la parte buona del gruppo”.
Cracco, adesso che è fuori ce lo può dire: chi vince giovedì?
“Non me lo ricordo…”.

di CARLO ANNOVAZZI, La Repubblica

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