GIGI D’ALESSIO: “CON GLI ANNI MI ABBANDONO AI RICORDI”

Sesta volta a Sanremo per l’artista, con il brano “La prima stella”

gigi_d_alessioAlla sua sesta apparizione al festival, Gigi D’Alessio torna cinque anni dopo la collaborazione con Loredana Bertè. A Sanremo, l’artista napoletano approdò la prima volta nel 2000, piazzandosi al secondo posto della categoria dei big nel 2005.
D’Alessio, è in gara con “La prima stella”. Da quale episodio nasce la storia di questa canzone?
«Da un fatto ricorrente che credo appartenga un po’ a tutti. Alzare gli occhi al cielo in una notte qualsiasi e accorgerci che la stella più luminosa calamita i nostri pensieri, illudendoci che lo sguardo sia rivolto a una persona amata e perduta per sempre».
Ha scritto il brano perché, invecchiando, sente di cambiare?
«Gli anni passano, i momenti di riflessione diventano protagonisti più di quanto non lo fossero prima. A volte, sì: ci si lascia andare ai ricordi».
Chi è la persona che non c’è più nella fotografia citata nel suo brano?
«È mia madre, l’ho persa quando avevo diciannove anni. Era la sera della vigilia di Natale».
Manco a farlo apposta pubblicherà il prossimo disco, “24/2/67”, con dieci canzoni inedite, il giorno in cui compirà 50 anni. Proprio il 24 febbraio.
«L’ho fatto apposta, sì. Mi sono voluto fare questo regalo. Pieno di emozioni, di storie, e sarà bello condividerlo col pubblico».
A questo punto quali sono i suoi desideri musicali e che album dobbiamo aspettarci?
«Una mia prerogativa nel fare musica è quella di metterci dentro gli stati d’animo che vivo in momenti diversi. Da quelli più malinconici che mi portano a scrivere una ballad a quelli più allegri che mi ispirano un pezzo più ritmato. Poi le varie radici musicali partenopee, sia con sonorità spagnole sia con episodi più intensi cantati nella mia lingua madre».
Nella serata delle cover l’aspetta un compito spericolato, D’Alessio: eseguire “L’immensità” di Don Backy. Romanticheria sofisticata, canzone soave, liriche vibranti. Qual è stato il suo approccio con questa hit degli anni ’60, all’epoca interpretata da Johnny Dorelli?
«Ho scelto questo successo proprio per la melodia: noi italiani siamo bravi specialmente in questo, ma io sono intervenuto nella parte degli arrangiamenti trasformando la divisione ritmica originale, che è in 3/4, in un tempo di 5/4. Un tempo dispari dà l’opportunità a chi la esegue di confrontarsi con le proprie capacità. Sono contento di riportare all’Ariston una grande hit di Don Backy».
Sappiamo che nelle scorse settimane ha voluto incontrare Maldestro, che partecipa tra i “Giovani”…
«Chi fa il mio lavoro ha sempre un orecchio curioso, teso alle novità interessanti e Maldestro è sicuramente un artista che farà parlare di sé. Ha tutte le caratteristiche per non essere una meteora».
Dal palco musicale a quello comico. Come si sente alla vigilia di “Made in Sud” su Rai Due?
« Non ho firmato nessun contratto con la Rai per condurre “Made in Sud”. Se dovesse avvenire, m’impegnerei per portare più musica possibile nello show in modo da creare una perfetta
fusione con la comicità. Una sorta di “canzoni e sorrisi”».
ALLA sua sesta apparizione al festival, Gigi D’Alessio torna cinque anni dopo la collaborazione con Loredana Bertè. A Sanremo, l’artista napoletano approdò la prima volta nel 2000, piazzandosi al secondo posto della categoria dei big nel 2005.
D’Alessio, è in gara con “La prima stella”. Da quale episodio nasce la storia di questa canzone?

La Repubblica

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