COFFE BREAK E L’ARIA CHE TIRA

(di Cesare Lanza) Due esempi mi sembrano significativi: “Coffee break”, cialis condotto da Tiziana Panella, sickness e “L’aria che tira”, sildenafil dove domina Myrta Merlino. Tutte e due hanno qualità: la Panella é informata, elegante; Myrta è una piaciona, che potrebbe condurre qualsiasi programma (potenzialmente una Mara Venier). Però, ecco il punto critico… Tiziana non solo dà l’impressione di specchiarsi nella sua indiscutibile bellezza, e passi, purtroppo ha sempre qualcosa da dire più dei suoi ospiti, si sovrappone a loro, dice la sua (spesso scontata e trascurabile) opinione, partecipa al chiasso e provoca incomprensibilità. Così facendo, non prende le distanze dal detestabile chiacchiericcio della politica di oggi, ma vi entra con tutte le scarpe (tacco alto), vi sguazza, si confonde nel bla bla. Idem Myrta, con una aggravante: il bla bla diventa cazzeggio puro. Battute, risate, interruzione continua dei malcapitati invitati! Ci sono momenti seri e interessanti a “L’aria che tira”, ma si sa che conduttori ben più esperti e attrezzati di Myrta fanno fatica a gestire l’alternanza tra serio e faceto, drammatico e comico. E stamattina Myrta ha chiuso la bocca, nei momenti migliori, a personaggi come Pomicino, la Mussolini, Sgarbi, Barbacetto, D’Attorre… Non ha saputo gestire una furente invettiva di Sgarbi vs Barbacetto. Ha tolto la parola a D’Attorre, che voleva sviluppare un tema cruciale: si può pensare il male che si vuole di Tsipras, ma il premier greco ha il merito di lanciare un problema ormai cruciale, l’Europa non va così com’è. Conclusione: il guazzabuglio non giova né alla politica, né agli ascolti, né al talk, né alla rete (o al suo editore, Cairo). E direi neanche alle conduttrici, che pure hanno qualità e risorse. Perché insistere su questo stile, staccandosi dalla gente e dalla realtà? Non si capisce.

cesare@lamescolanza.com

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