I racconti di Olaf, Disney rivisita i suoi classici

Da 12/11 i cult in pillole. Josh Gad, omaggio a Robin Williams

Fra i momenti più esilaranti di Frozen 2 c’era il super riassunto di quanto avvenuto nel primo film compiuto da Olaf, lo scatenato pupazzo di neve compagno d’avventure di Elsa e Anna. Una gag alla base della nuova serie animata Disney, I racconti di Olaf, nella quale il personaggio amatissimo dai bambini si lancia in esilaranti sintesi da poco più di due minuti di 5 nuovi cult della casa di produzione nati negli ultimi 30 anni o poco più: La sirenetta, Aladdin, Il Re Leone, Oceania, Rapunzel – L’intreccio della torre.

Travolgenti viaggi ‘in pillole’ che portano tra la neve e i ghiacci di Arendelle, geni della lampada, leoni buoni e cattivi, creature marine principi, principesse (tutti interpretati da Olaf e i suoi amici) e gli accenni a molte delle canzoni iconiche dei film. Il debutto dei corti animati è fissato il 12 novembre, nel Disney+ Day, giorno del secondo anniversario della piattaforma, festeggiato con, fra gli altri, l’arrivo in streaming di Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli; gli esordi del remake di Mamma, Ho Perso L’Aereo, del corto I Simpson in Plusaversary e su Star, della serie con Michael Keaton, Dopesick.

Al centro de I Racconti di Olaf, diretta da Hyrum Osmond, che era stato fra i creatori del pupazzo di neve in Frozen come supervisore dell’animazione, c’è il talento poliedrico del suo interprete originale, Josh Gad (in italiano il compito è affidato a Enrico Brignano), che dopo i film è già tornato al personaggio per altri corti animati. Stavolta per lui una delle gioie maggiori è stata poter reimmergersi in molti film amati nell’infanzia: “Avevo l’età giusta per quella che viene chiamata la seconda epoca d’oro Disney – spiega l’attore nell’incontro in streaming con la stampa internazionale -. Mi ricordo di aver visto La Sirenetta in un cinema e aver pensato fosse come un musical di Broadway sul grande schermo. E’ stata anche la prima volta che ho sentito gli spettatori applaudire in un cinema dopo le scene con le canzoni. Rivisitare i film con cui sono cresciuto è stato un sogno diventato realtà. E in particolare, per Aladdin, diventare il genio, seguendo le orme di quello che è il mio idolo, Robin Williams è stata un’esperienza estremamente emozionante per me”.

Anche per il regista (che, fra gli altri, aveva lavorato come animatore su Rapunzel e capo dell’animazione per Oceania) il legame è stato personale: “Quei film sono le ragioni per cui sono diventato animatore. Devo aver visto almeno 8 volte Aladdin al cinema. Mi ricordo la sensazione di venire travolto da quelle storie, questo è un omaggio a film che sono stati così fondamentali e d’ispirazione”. E’ un progetto “che abbiamo potuto sviluppare in grande libertà – aggiunge la produttrice Jennifer Newfield -. La cosa più difficile è stata decidere quali scene dei film non rivisitare, ci sembravano tutte essenziali”.

Gad, classe 1981, è conosciuto soprattutto come attore comico (al momento è star anche nella serie live action comedy fantascientica Avenue 5 con Hugh Laurie), ma ama variare i generi, da Assassinio sull’Orient Express di Branagh alla nuova serie romantica Wolf Like me con Isla Fisher in arrivo nel 2022. In carriera ha già donato la voce a una ricca galleria di personaggi animati: fra gli altri, in L’era Glaciale 4, Bob’s Burgers, South Park, Phineas & ferb e la sitcom animata Central park, della quale è anche uno dei creatori. Ciò che ama di Olaf è che “questo personaggio, pieno di immaginazione e innocenza continui a crescere. In Frozen è come un bambino appena nato che ha tante domande; in Frozen 2 è come un adolescente che vive una sua crisi esistenziale. Anche in ognuno dei corti c’è un percorso di crescita, serve tutto a mantenerlo interessante e dinamico. Ci sono sempre nuovi elementi da esplorare, non c’è limite per un personaggio così – sottolinea -. Chissà che un giorno non lo vedremo anche come anziano bisbetico”. Tra i momenti preferiti nel realizzare I racconti di Olaf “ci sono stati quelli in cui Jennifer (Newfield) provava a arginarmi dicendomi “no no, Josh, quello no’ – ricorda sorridendo – mentre andavo a ruota libera dicendo e facendo di tutto nei panni dei diversi personaggi. E’ stato divertente scoprire fin dove potessi spingermi”.

Ansa.it

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