Bignardi, metterò tutti sotto assedio

Da ottobre sul Nove torna alla passione per le interviste

Dopo l’invasione, l’assedio. “Noi barbari siamo cresciuti’, scherza Daria Bignardi riferendosi al talk show, e alla squadra di lavoro, delle ‘Invasioni barbariche‘, in onda su La7 fino al 2015 e ultima sua esperienza da conduttrice televisiva. A quattro anni di distanza Discovery Italia l’ha convinta a tornare in tv con un programma inedito da lei ideato, ‘L’assedio‘, la novità della prossima stagione del gruppo guidato da Alessandro Araimo. La giornalista e scrittrice (ed ex direttore di Rai3), 58 anni, debutterà il 16 ottobre sul canale Nove con la prima di un ciclo di 16 puntate, raccontando la realtà e il tempo in cui viviamo attraverso le sue interviste. “E’ un tempo di ansia questo – dice -, ci sentiamo o crediamo tutti di essere sotto assedio, c’è l’urgenza di essere felici, quella di restare giovani, ci sono le paure”. Ma l’assedio a cui Daria sottoporrà i suoi ospiti sarà un pressing gioioso e giocoso. Un po’ come quello che ha subito lei da parte di Discovery Italia. “Quando un anno fa mi hanno chiesto di fare una cosa con loro, io in realtà pensavo di fare altro”, racconta Bignardi, che in questi anni ha scritto sei romanzi e nel novembre scorso ha esordito a teatro con lo spettacolo ‘La coscienza dell’ansia’, ispirato in parte anche ad uno dei suoi libri, ‘Storia della mia ansia’. “Poi hanno pronunciato due parole irresistibili, ‘carta bianca’ – continua – e di fronte a questo come si fa a dire di no? Sono così tante le cose da inventare”. Così l’autrice di programmi come ‘Tempi moderni’ ha cominciato a pensare a cosa di nuovo si potesse fare nel mondo del talk, ma ancora non aveva alcuna intenzione di rimettersi davanti una telecamera. “Ho pensato di fare dei documentari in cui si sentiva solo la mia voce, oppure mi si vedeva solo da dietro o da lontano – racconta – poi mi convinceva questo titolo e la voglia di raccontare la realtà, insomma quello che ho sempre fatto. Mi sono detta che quello che voglio è capire: e il modo migliore non far parlare me, perché io non ho nulla da dire, ma dare spazio alle persone, facendo io da medium”. Insomma intervistando. “Quello che ho sempre fatto – conclude – perché sono curiosa, mi piace ascoltare, mi piacciono le storie”. Ed ecco ‘L’assedio’ dove saranno intervistati personaggi noti e non, e in diretta. “Un aspetto fondamentale per il nostro lavoro – spiega – perché fino ad un minuto prima di andare in onda può accadere qualcosa e di quel qualcosa hai voglia di parlare con le persone che intervisti, che siano star o persone comuni dentro grandi storie o nuovi protagonisti”. Un lavoro artigianale, lo definisce, ma con grande cura per i dettagli, vero segreto perché tutti fili liscio e al meglio.

Marisa Alagia, Ansa

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