Teatro, torna “Il muro trasparente” a Verona

Profeticamente pensato prima del coronavirus e del distanziamento sociale, si chiama ‘Il muro trasparente. Delirio di un tennista sentimentale” lo spettacolo con cui il 15 giugno il Teatro Nuovo-Teatro Stabile di Verona ricomincerà ufficialmente la sua attività, seppur con soli 200 spettatori consentiti dal Dpcm che regola la riapertura, nella sala che può ospitarne 800. Sul palco, tra il protagonista Paolo Valerio, direttore artistico dello Stabile che dirige lo spettacolo e lo firma con Monica Codena e Marco Ongaro, e il pubblico, ci sarà una parete di plexiglass: è il muro di allenamento contro cui il protagonista (ottimo tennista nonché nipote dell’ex giocatore di Coppa Davis Vasco Valerio) gioca a tennis affrontando la crisi della sua vita, ora anche simbolo della difesa dal contagio e metafora della vita ai tempi del coronavirus. “Il muro trasparente. Delirio di un tennista sentimentale” che resterà in scena dieci giorni, ha debuttato ieri pomeriggio con una ristretta anteprima riservata. Al centro della scena Valerio/Max, in platea il pubblico, nei metaforici panni dell’avversario, con il protagonista che tra colpi, musica e narrazione si misura con la passione del tennis e quella amorosa. Gioca, pensa, racconta, si dibatte facendo emergere l’ossessione per il tennis, per le chat e anche per l’oroscopo. Momenti di silenzio si alternano alle urla di sfida di un uomo alle prese con la solitudine, l’amore, le rivalità.
    Da ‘Open – La mia storia’ tratto dall’autobiografia di André Agassi a ‘Doppio misto’ di Danilo De Santis e al monologo ‘La solitudine del tennista’ sono stati parecchi gli allestimenti incentrati sul tennis. Ma questo è il primo che mette in primo piano il muro di allenamento. 

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