È la fine degli ‘X-Men’. Jessica Chastain mutante: “Odio i prepotenti, mi scatenano il fuoco dentro”

L’ultimo capitolo della saga è incentrato su Jean Grey (Sophie Turner) e il suo complicato rapporto con Charles Xavier, e torna a indagare la psicologia dei personaggi nati sulle pagine dei fumetti Marvel

Jessica Chastain, sublime attrice, che interpreta un’aliena mutante in un film di supereroi, vale di per sé una buona dose di curiosità: X-Men: Dark Phoenix, scritto e diretto da Simon Kinberg (regista del prossimo film di spionaggio tutto al femminile con la stessa Chastain), uscirà in Italia il 6 giugno. Fenice/Jean Grey (Sophie Turner), in seguito a eventi catastrofici, perde controllo dei poteri e inizia ad avvicinarsi al suo lato più oscuro, sotto la spinta dell’aliena mutante dai tacchi alti, Lilandra, interpretata da Chastain.X-Men: Dark Phoenix è il nuovo capitolo della serie cinematografica tratta dagli omonimi fumetti Marvel tre anni dop X-Men: Apocalisse. Prodotta dalla 20th Century Fox la serie, iniziata nel 2000 con X-Men di Bryan Singer, ha tre filoni narrativi: la prima saga formata da tre film X-Men, X-Men 2, X-Men 3 (2000-2006) con Patrick Stewart nei panni di Charles Xavier/Professor X, Ian McKellen come Erik Lehnsherr/Magneto e Hugh Jackman come Logan/Wolverine; la saga di Wolverine (X-Men le origini: Wolverine, 2009 e Wolverine: L’immortale, 2013, e il capitolo finale Logan: The Wolverine, 2017 che racconta le origini di Wolverine e il suo percorso prima e dopo gli eventi della prima saga. La terza saga, iniziata nel 2011 con X-Men: L’inizio, narra le origini del Professor X e di Magneto e della loro amicizia/rivalità; prevede un nuovo cast con James McAvoy (Professor X) e Michael Fassbender (Magneto) e l’aggiunta di personaggi e attori importanti nei sequel (X-Men: Giorni di un futuro passato, 2014, e X-Men: Apocalisse, 2016).Le tre saghe hanno la peculiarità di intrecciarsi permettendo una continuità narrativa che evita di tagliare completamente con il passato cinematografico, come accade spesso in altre serie di film sui supereroi. Con il passaggio della Fox Cinema alla Disney, l’intera serie verrà chiusa con New Mutants per favorire un reboot della saga con l’introduzione dei mutanti del Marvel Cinematic Universe. Il box office totale di tutti i film della scuderia è di oltre 5 miliardi di dollari, compresi Deadpool 1 e Deadpool 2 (782 e 785 milioni di dollari incassati), film che fanno parte del mondo X-Men ma che si sviluppano come una storia parallela e distaccata dalle tre saghe principali e che vede X-Men: Giorni di un futuro passato come capofila con 747 milioni di dollari di incassi, seguito da Logan (616 milioni di dollari).Considerato il background di attrice drammatica e il pedigree teatrale e artistico di Chastain (due volte candidata agli Oscar, per The Help e Zero Dark Thirty) risulta curioso parlare con lei di alieni, mutanti ed effetti speciali ma è chiaro quanto l’attrice californiana, 42 anni, incontrata a Londra per il lancio del film, si sia divertita moltissimo.

Jessica, in Dark Phoenix lei interpreta un’aliena che indossa abiti eleganti, tacchi alti, molto femminile: insomma un personaggio di contrasti.
“Io sono un’aliena multiforme ma non abbiamo pensato ai tacchi per una questione di femminilità, piuttosto per il semplice fatto che Sophie (Jean/Phoenix) è molto più alta di me. Lei è come un grande bicchiere d’acqua e io una piccola tazzina da caffè. Lilandra doveva però essere intimidatoria e dovevo quindi apparire sempre più alta di lei; spesso non sono bastati i tacchi, abbiamo dovuto usare delle cassette di legno”.

Nel film i personaggi femminili dominano la scena. Quanto è importante, in questo momento, mostrare donne di potere?
“Io ho sempre visto donne molto forti: sono cresciuta con una madre single che si è fatta in quattro per provvedere a me e ai miei fratelli. Sono sempre stata circondata da donne incredibili e per me la cosa strana è che fino a poco tempo fa i film hanno di rado mostrato questo lato delle donne. E non capivo perché. Quello che mi entusiasma è che il pubblico ora reclami questo tipo di personaggi e soprattutto noti la differenza nella narrativa attuale. Vedi Black Panther e Wonder Woman, Captain Marvel e Dark Phoenix: il pubblico chiede che gli eroi sullo schermo siano icone, eroi della vita reale. Mia madre è il mio eroe e voglio vedere un film che mostri quanto siano incredibili le donne. Quindi sono contenta che i film stiano finalmente mostrando questa forza”.

Il titolo è Dark Phoenix, come a dire che ogni eroe ha un lato oscuro: lei ne ha uno?
“Quello che sta succedendo oggi negli Stati Uniti genera rabbia. Odio vedere come i privilegiati e i potenti sminuiscano e se ne infischiano dei diritti degli altri, dal governo a ciò che succede nei cortili della scuola. Odio i prepotenti e quando leggo storie di atti abusivi o violenti, soprattutto nei confronti dei bambini, mi si scatena quel fuoco dentro che mi fa arrabbiare. Quello è il mio lato ‘dark’. Preferirei tenerlo a bada: la rabbia fa male alla salute”.

Lei è una delle donne di punta del movimento femminista a Hollywood: come ci si vede in questo ruolo?
“No, non mi vedo alla testa di alcun movimento. Anche se è da tanto che ne parlo, forse dal 2012, quando feci Zero Dark Thirty. Oggi mi emoziono quando vedo quanto sia cresciuta la consapevolezza in questo senso e ci come non sembri più un argomento tabù. È emozionante vedere come Sophie Turner possa essere libera di esprimere se stessa e ciò in cui crede. Quando avevo 23 anni non ero ancora nel settore, facevo teatro, ma sentivo di non essere libera di esprimermi: tante donne in America avevano paura di dire ‘sono femminista’. Era quasi una parolaccia, la gente ti guardava in modo strano. Il fatto che ora ci siano tante giovani donne che parlano a testa alta e dicono ciò che pensano liberamente è una cosa che mi dà molta speranza”.

Silvia Bizio, repubblica.it

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