A MEMORIA IMPERITURA DI VENERDI’ 5 GIUGNO 2015

scanu melegatti(Tiziano Rapanà) Trony (2015): è un interessante modello di buona pubblicità: semplice, pilule chiara, immediata. Lo spot è un volantino animato raccontato da una dinamica voce fuori campo che spiega la peculiarità dell’offerta: «Da Trony acquista due prodotti: il meno caro lo paghi la metà», che viene spiegata con un ottimo esempio esplicativo di un acquisto ipotetico di due cellulari. Ribadisco dunque la valenza della reclame, perché usa un linguaggio diretto e pratico che espone la forza della convenienza. Tuttavia la probità della promozione vien messa alla prova dal non nominare apertamente gli svantaggi della proposta che vengono dichiarati da una piccolissima (gli anziani e le persone con una debole vista non credo possano notarla) nota in basso allo schermo che certifica il fatto che “l’acquisto deve includere un prodotto superiore a €448″ e per di più “sono comunque esclusi: i prodotti Apple, i servizi e le carte servizi, le carte telefoniche, le gift card TRONY e i cofanetti regalo (Smartbox e simili)”… male male male: un’azienda ha il dovere di costruire un rapporto di trasparenza con il cliente e dunque raccontare i pregi e i difetti delle proprie proposte.

Cornetti Granleggeri Melegatti (2015): è un fantastico sketch trash dominato dall’incredibile presenza di Valerio Scanu, cantante ex Amici, ex Tale e quale ed ex Isola dei famosi. Qui uno e trino (si scinde in tre personaggi macchiettistici che dovrebbero far ridere) promuove – al pari di un blando televenditore – i croissant  con un banale: «Care amiche, io scelgo Granleggeri Melegatti: gustosi e leggeri», che esclude – inspiegabilmente – l’indomito popolo dei maschietti. Il finale persegue il sentiero dell’incomprensibilità, poiché il divo conclude con uno slogan enigmatico: «Inimitabili anche da me»… e qui mi sovviene il dubbio: non sarebbe stato più opportuno l’uso dell’avverbio perfino?

Yogurt greco Fruyo Fage (2014): è uno spot sensuale e appetitoso: l’acquolina vien guardando questa breve pregevolezza artistica. Colpiscono le immagini che riescono a cogliere – con mirabolanti iperboli visive – la densità e cremosità dello yogurt che annega la frutta colorata di vivacità. Purtroppo, però, il visibilio è ostacolato dalla visione folkloristica della Grecia: la voce narrante e l’accompagnamento musicale marcano ferocemente la rivendicazione territoriale e non si curano della magia della rappresentazione creativa.

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