Mario Biondi papà per la nona volta: arriva Matilda

Mario Biondi ha svelato l’arrivo della piccola Matilda, sua nona figlia: l’artista siciliano ha una famiglia numerosa

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Mario Biondi è diventato papà per la nona volta. Il celebre cantante ha svelato l’arrivo di Matilda, la sua nona figlia. L’annuncio è arrivato durante un’intervista a Radio2 Social Club, show in onda tutti i giorni su Radio2. Classe 1971, il cantante – vero nome Mario Ranno – è originario di Catania e ha una famiglia molto numerosa.

Tanto famoso, quanto geloso della sua privacy, Biondi non ha mai svelato nulla riguardo la sua vita privata. Ha vissuto una lunga storia d’amore con Monica, una donna lontana dal mondo dello spettacolo, che gli ha regalato sei figli: Marzio, Zoe, Marica, Chiara, Ray e Louis Mario. Nel 2015, Mario è diventato papà per la settima volta grazie a una love story con Giorgia Albarello, ex Miss Italia nel 2007. Appena un anno dopo la nascita di Mia, è arrivato Mil, frutto dell’amore per la nuova compagna. Biondi non ha mai svelato l’identità della donna che l’ha reso papà per la nona volta grazie all’arrivo della piccola Matilda.

Una grande gioia per l’artista 49enne che non smette di stupire i suoi fan. Famosissimo in Italia, ma soprattutto all’estero, Mario Biondi ha iniziato a cantare quando aveva solo dodici anni, accompagnando suo padre nelle piazze siciliane, nelle chiese e in giro per l’Italia. Legatissimo alla sua famiglia, parla inglese, italiano, ma anche francese e portoghese. Un amore, quello per la musica, che Mario Biondi ha trasmesso anche ai figli.

“Premetto: ho una famiglia allargata – ha raccontato a La voce di New York -. Occuparmi del percorso di vita di ciascuno dei miei ragazzi è veramente impegnativo. Il primo ha già avuto delle esperienze artistiche: ha suonato la chitarra e la batteria. Comunque tutti sono appassionati di musica – ha aggiunto il cantante – e con loro condivido quasi sempre quello che scrivo nel presente e ho scritto anche nel passato. Credo sia giusto che mi presenti ai miei figli nella interezza della mia personalità e del mio lavoro”.

DiLei.it

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