«Giusina in cucina», la Sicilia torna in tavola con 10 nuove puntate

«Rispetto alle prime edizioni allargo il mio orizzonte: sarà un viaggio gastronomico non solo a Palermo, ma in tutta la Sicilia, tra rivisitazioni e piatti fedeli alle regole». Dal 6 marzo ogni sabato alle 15.45 su Food Network (canale 33) e in streaming su Discovery+, Giusi Battaglia torna con il suo cammino nella tradizione culinaria della Sicilia. Il suo cooking show (Giusina in cucina – La Sicilia a tavola) propone 10 nuove puntate prodotte da Jumpcutmedia per Discovery Italia, in cui Giusi, sulla scia delle ricette di famiglia, proporrà piatti iconici della tradizione siciliana ma anche ricette di alcuni piccoli centri dell’entroterra isolano. «Il pubblico e gli spettatori a casa scopriranno come si fanno le Minni di Virgini, le Cassatelle di Agira o il Tagano di Aragona — racconta Giusi —. In questa quarta stagione ogni episodio avrà un tema. La prima puntata sarà dedicata al riciclo, un modo anche etico per non sprecare il cibo; parlerò di gâteau al ragù, torta salata di verdure e besciamella, cassata fatta con il panettone: quest’ultima una ricetta che unisce le mie due anime, Palermo e Milano, le due città che più mi rappresentano, quella dove sono cresciuta e quella dove oggi vivo e lavoro».

«Dietro a ogni piatto una storia che emoziona»

La ricetta televisiva di Giusi Battaglia unisce tradizione e variazione, il classico della cucina siciliana e un tocco di rivisitazione contemporanea. «Racconterò come si fanno certi piatti tipici, andando a cercare non quelli più scontati — tipo la pasta alla Norma — ma ricette meno note come le crispelle di riso fritte. Una puntata sarà invece dedicata a un ortaggio simbolo delle Madonie, i carciofi, molto diffusi nel paese in cui sono nata, Cerda. Anche in questo caso proporrò tre piatti a base di carciofi, per ricordare le mie origini e le tradizioni di questo piccolo centro». Giusi Battaglia è una chef in prestito, perché il suo lavoro è un altro, ufficio stampa che segue personaggi come Siani e Ficarra e Picone: «Il mio lavoro è quello che mi dà da vivere. Quello della cucina è nato come un divertissement e non pensavo potesse avere un seguito. Ho superato i 40 anni e non pensavo a un piano B, ma sento la responsabilità di quello che sto facendo e lo faccio sempre con il massimo rigore. Il bello della cucina è che dietro a ogni piatto c’è un racconto e dietro a ogni racconto c’è sempre una storia che emoziona».

Renato Franco, Corriere.it

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