ATTUALIZZANDO… ENRICO MENTANA, DI BOSCO E DI RIVIERA

o-ENRICO-MENTANA-facebook

(di Cesare Lanza) Le cose sono andate così. In una delle straordinaria performances de La7, drugstore la cosiddetta “maratona”, sale per l’elezione del successore di Napolitano al Quirinale, sale Mentana chiese a Bersani: “Ma lei, come mai non è andato alla cerimonia per l’insediamento?” E Bersani, sorridente: “Mah! Problemi, ragioni di protocollo…”. Mentana:” Non è stato invitato? Ma se hanno invitato cani e porci… Ieri, a “Le invasioni barbariche” (una puntata molto buona), Mentana ha civettato con Daria Bignardi, in gran spolvero, e con i suoi due inviati principali, la Sardoni e Celata. Con lazzi e frizzi divertenti. Partiamo della battuta a Bersani. Tutti avrebbero potuto offendersi, sia l’ex segretario Pd, sia molti invitati al Quirinale, presunti “cani e porci”. Fatto sta che Mentana in video, più o meno come Montanelli quando scriveva, si taglierebbe un dito piuttosto che rinunciare ad una battuta. Si è parlato anche dei difetti dell’ex Mitraglietta. La Sardoni dice che, a volte, Enrico si lascia andare a scenate d’ira esagerate. Celata addirittura ha detto che a volte il suo direttore è sadico… Di se stesso, Mentana ha riconosciuto che un suo difetto è quello di ridere per primo delle sue battutacce. In generale, per lavorare con Mentana – è stato detto – è indispensabile non offendersi mai… Forse vi aspettate una mia opinione sull’ex ragazzo prodigio. Mi riservo, in futuro. E’ materia complessa, sia per le qualità professionali, sia per i percorsi politici, le vicende sentimentali, private, ecc. E poi lo conosco poco. Una mia impressione costante è che l’ex ragazzo prodigio dà l’impressione di sapere molto di più di quel che dice. Quanto alle battute, Mentana non è un comico, a volte esagera (un vizietto de La7, vedi Myrta Merlino), quindi non ha l’obbligo di non ridere – cosa vietata ai comici veri – di ciò che dice. Potrebbe limitarsi un po’, tutto qui, ma filosoficamente e civilmente sapete bene che sono contrario alle limitazioni. In conclusione: mi piacciono le espressioni popolari, anche “cani e porci”, quando rendono subito l’idea… Spero che Enrico non si dispiaccia per il “di bosco e di riviera” del titolo, che vuol dire una certa flessibilità rispetto agli interlocutori, che l’egregio giornalista si trovi di fronte.

Torna in alto