Nirvana e il bimbo di ‘Nevermind’, il giudice archivia la causa

La storia incredibile e un po’ surreale della causa che Spencer Elden, l’ex neonato oggi trentenne ritratto sulla cover dell’album Nevermind dei Nirvana, ha intentato contro il gruppo e i suoi eredi sembra essere arrivata ad un finale perché il giudice ha archiviato le accuse di sfruttamento della pornografia infantile. La causa ha avuto inizio alcuni mesi fa quando l’avvocato Maggie Mabie, che rappresenta Elden e che è molto nota per i casi di sfruttamento infantile, ha presentato istanza contro Dave Grohl, Krist Novoselic e la vedova di Kurt Cobain, Courtney Love in un tribunale di Los Angeles.

In questi documenti l’avvocato sosteneva che Elden avesse vissuto in modo contrastante questa esperienza “in cui venne trascinato quando aveva solo 4 mesi. E il motivo per cui ha presentato denuncia soltanto adesso è perché quando sei stato vittima di questo tipo di abusi ci vuole tempo affinché tu comprenda davvero in che modo sei stato danneggiato”. I legali del gruppo però hanno contrattaccato sostenendo che “Elden ha trascorso trent’anni a trarre profitto dalla fama ottenuta con il soprannome di ‘Nirvana baby’, spesso ha parlato della fotografia in cambio di un compenso; si è tatuato sul petto il titolo dell’album; è apparso in un talk indossando una tuta color carne per mettere in scena una auto-parodia; ha autografato copie della copertina in vendita su eBay”. Ora arriva la decisione del giudice Judge Olguin che, come spiegano i media americani, è la conseguenza della mancata opposizione dei legali di Elden all’istanza difensiva, opposizione che andava formalizzata entro il 30 dicembre. Nel documento legale viene però chiarito che Elden ha ancora una possibilità di ribadire la sua posizione purché invii entro il 13 gennaio una denuncia contro gli imputati, se entro il 13 non saranno pervenuti questi documenti la causa sarà definitivamente archiviata.

Repubblica.it

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