Jamie Dornan: «Il 2021? L’anno più brutto della mia vita»

Grandi novità attendono Jamie Dornan nel 2022: il poetico Belfast di Kenneth Branagh, presentato in anteprima al Festival di Toronto e in arrivo nelle sale italiane dal 3 marzo, potrebbe persino fargli guadagnare il primo Premio Oscar della carriera. Eppure l’attore di Cinquanta sfumature di grigio ha la testa altrove e il cuore spezzato. A marzo scorso il 39enne irlandese ha perso il padre Jim, ginecologo di 73 anni, a causa del Covid-19 (la madre Lorna, invece, è morta di cancro al pancreas nel 1998). Quindi, nonostante i successi professionali, ha confessato a The Telegraph«il 2021 è stato sotto molti aspetti l’anno peggiore, nonché il più difficile, di tutta la mia vita».

La descrizione del genitore è piena di tenerezza: «Mi sembra impossibile trovare qualcosa di negativo su di lui. Era un concentrato di positività, che poi resta anche la mia priorità. La sua gentilezza e la sua capacità di parlare di tutto a tutti (è speciale). Mi ripeteva spesso: “Tratta la persona che pulisce il tribunale come il giudice”. Papà aveva tempo per chiunque».

Una delle lezioni più grandi imparate dal genitore restano legate, però, al lutto. L’uomo lo aveva avvisato consigliandogli di non lasciare che quel dolore «lo definisca», quando, appena adolescente, l’attore aveva perso la madre, un evento, dice «mi ha reso una persona più forte. Ero giovane e naive, quindi sono dovuto crescere in fretta. Trovare insomma forza e resilienza in me quando non pensavo di averne».

Anche le sue scelte di carriera riflettono la capacità di adattamento alle circostanze. Basti pensare che senza Christian Grey probabilmente starebbe ancora defilato in qualche ruolo secondario e invece no, si è buttato ed è stato ripagato (anche se la moglie Amelia Warner, una compositrice, non ha mai voluto vedere nessuna scena della trilogia). Anzi non ci pensa proprio a considerarsi ingabbiato in quella parte. Nella stessa intervista ha rivelato che, a sorpresa, non ha più ricevuto copioni simili (niente più sadomaso, i fan se ne dovranno fare una ragione).

Il merito di tanta versatilità lo attribuisce in parti alle origini irlandesi perché, secondo lui, chi nasce e cresce a Belfast deve ingoiare tali e tanti rospi da imparare a cavarsela sempre e comunque, pur di non soccombere. Quindi zero rimpianti, neppure davanti alla possibilità che una delle tre figlie (Dulcie, Eva e Alberta, di 8, 5 e 3 anni) possa presto fargli qualche domandina scomoda sulle pratiche bondage viste su grande schermo.

Sia chiaro, però, che l’ossessione per la saga non è scemata e l’attore ha confermato di ricevere ancora feedback: c’è chi sostiene che lui e la partner sul set Dakota Johnson abbiano un figlio segreto e una volta una donna gli ha persino mandato un collage di foto di un bimbo di sette anni, sostenendo che ne fosse il padre. Allo show di Jonathan Ross in TV ha rivelato: «Penso che avrò a che fare con situazioni del genere per tutta la mia vita. Per fortuna sono stato in grado di diversificare i personaggi della carriera e di certo il personaggio di Cinquanta sfumature è un unicum, non trovi nessuno come lui quindi dubito ci sia un ruolo che gli somigli, il che per me è una buona notizia».

Intanto il prossimo appuntamento sarà per la serie thriller The Tourist per BBC (ancora senza data d’uscita in Italia). E, dopo l’ottimo The Fall, i fan si aspettano che si alzi l’asticella.

VanityFair.it

Torna in alto