Con Ficarra e Picone Aristofane spopola in tv (e su Twitter): “Premiata una follia”

Quasi due milioni di spettatori su Rai1 – e quinto nelle tendenze social – per ‘Le rane’ portato in scena dai due attori. Ora in tournée in tutta Italia. E da gennaio il ritorno a ‘Striscia’

Il successo al Teatro Greco di Siracusa era stato grande, tutto esaurito, risate, applausi che non finivano più, ma non era scontato che Aristofane conquistasse il pubblico televisivo. Invece Ficarra e Picone con Le rane messo in scena da Giorgio Barberio Corsetti (con la regia televisiva di Duccio Forzano), hanno fatto un piccolo miracolo: quasi 2 milioni di spettatori su Rai1. Sabato sera di fine estate. Twitter impazzisce per i Ferragnez con le loro nozze show ma al quinto posto dei trend topic c’erano loro, i comici siciliani che raccontando il viaggio di Dioniso negli Inferi, accompagnato dal fedele servo Xantia, parlando di Sparta e Atene, della cultura da salvare, della politica da rifare, hanno rovesciato tutte le regole. “Le rane è una commedia sempre attuale” commenta Valentino Piccone “Siamo molto contenti perché è stato premiato il sogno di un gruppo di lavoro: la nostra compagnia e la Rai che ha creduto in questa follia. Il direttore di Rai1 Angelo Teodoli ha scommesso con noi in questo progetto. E’ bello aver raggiunto il risultato in termini quantitativi ma mi fa ancora più piacere l’indice di gradimento. Mi piace che Le rane dopo 2500 anni sia al quinto posto su Twitter nelle tendenze. Non c’entra il clima politico, per me fondamentalmente è proprio il concetto di divertimento, il fatto stesso che si stata offerta una cosa diversa ha incuriosito la gente, si è divertita nel senso etimologico. Aristofane è grande perché è contestualizzabile sempre. Se la faremo tra vent’anni sarà uguale, ci sarà sempre un politico che cambia casacca, un popolo che vota solo per interessi personali”. Campioni di incassi al cinema con le loro commedie, Ficarra e Picone porteranno Le rane in tournée per tutta Italia. “Ci siamo trovati talmente bene con Giorgio Barberio Corsetti” continua Picone “che abbiamo la voglia di fare anche altre cose con lui. A prescindere dal risultato ottenuto con Aristofane abbiamo pensato subito che questo progetto con lui ci avrebbe fatto crescere, eravamo i primi a essere entusiasti”.”Quando il direttore artistico dell’Inda Robertò Ando ci ha proposto la commedia affidandoci alla regia di Corsetti, ho pensato: o viene fuori una cosa bellissima o la più grande cavolata della storia” aggiunge Salvo Ficarra, “c’era la voglia di fare cose diverse, certo. Alla riunione di compagnia prima dello spettacolo, l’ho detto a tutti i ragazzi: stiamo facendo una cosa completamente folle, è già folle portare il teatro in televisione, figuriamoci uno spettacolo come questo. Siamo pirati che sono andati controvento. Mi ha fatto sorridere he la gente twittasse, sembra impossibile che Aristofane diventi trend topic, invece… Siamo stati riempiti di messaggi sui social, gente che scriveva: ‘Sono qui con i miei figli di 9 e 7 anni, che guardano Le rane’. O anche: ‘Mia figlia rinuncia a uscire è quei che guarda lo spettacolo’. Un papà mi ha fermato: ‘Vi devo ringraziare, tentavo invano di convincere mia figlia a iscriversi al Liceo classico, ha sempre detto no. Ha visto Le rane e mi ha detto: farò il classico’”. Miracolo di una commedia che fa ridere e riflettere, un equilibrio che non è così facile da ottenere: “È un mix di componenti che genera uno spettacolo popolare ma alto”, osserva Ficarra, “Giorgio voleva uno spettacolo pop, la reazione del pubblico fin dalle prime repliche è stata straordinaria. Dalle grandi risate emergeva una grande partecipazione, ed è merito del regista. Mentre Aristofane tra Eschilo e Euripide salva Eschilo, alla fine dello spettacolo Corsetti ha scelto di proiettare una vecchia intervista di Pier Paolo Pasolini, di sinistra, al poeta americano Ezra Pound, di destra, per dirci che anche noi dovremmo scendere negli inferi per andare a ricercare i nostri intellettuali di riferimento. A me personalmente manca Sciascia”.”Credo che quando la gente ride poi sia più predisposta ad ascoltare anche cose serie”, dice Picone, “dopo una risata puoi permetterti tutto. Se Aristofane fosse stato nostro contemporaneo sarebbe stato naturale per lui fare uno spettacolo in prima serata su Rai1, parlava a tutti. Usa meccanismi così semplici da apparire geniali e poi da sempre, basta pensare la cinema, penso che attraverso la commedia puoi raccontare tutto. Aristofane manda due persone nel regno dei morti per fare resuscitare la cultura. Non per prendere un condottiero o un politico perfetto, ma per riportare in vita la poesia: e già questo è un messaggio”. Pubblico giovane dalla loro parte, i due attori termineranno il tour invernale a dicembre, poi da gennaio li aspetta la scrivania di Striscia la notizia fino a metà aprile. Per l’estate prossima dovrebbero essere sul set per il nuovo film. Ma il teatro, lo dicono con passione, è un’altra cosa. “Il teatro” dice Ficarra “è sentir ridere la gente, guardarla, è lì con te. Quando facciamo il film ti capita di andare nelle sale e sentire le reazioni del pubblico ma il rapporto diretto è una cosa che non si potrà mai sostituire, un’emozione incredibile. Ogni sera è unica”.

Silvia Fumarola, repubblica.it

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