Aldo Grasso commenta la trasmissione “Battiti live”, che definisce il mezzo miracolo di TeleNorba

La più grande fra le tv locali, la più piccola fra le tv nazionali: ha lanciato personaggi come Solfrizzi, Antonio Stornaiolo, Gennaro Nunziante, Pio e Amedeo, Checco Zalone…

A «Battiti Live 2017», presentato da Alan Palmieri ed Elisabetta Gregoraci, si sono esibiti cantanti come Fiorella Mannoia (con il suo inno alla vita «Che sia benedetta»), Nilla Zilli («Mi hai fatto fare tardi»), Nek, Jake La Furia, Alex Britti, Mario Venuti. Ma anche Riki, Michele Bravi, Ghali, Chiara, Sergio Sylvestre (Italia 1, mercoledì, 21.10). Era la registrazione di un concerto tenuto a Bari lo scorso 16 luglio. E qui niente di eccezionale. Uno dei tanti programmi musicali che d’estate affollano (si fa per dire) il palinsesto.

L’aspetto più interessante di «Battiti live 2017» sono i cinque concerti itineranti fra le località più belle di Puglia e Basilicata, targati TeleNorba (tutti riproposti da Mediaset). Questa è la quindicesima edizione. Questo è un mezzo miracolo. TeleNorba, fondata dal cav. Luca Montrone, è una realtà televisiva sorprendente, copre gran parte dell’Italia meridionale: la più grande fra le tv locali, la più piccola fra le tv nazionali. Come noto, TeleNorba è stata una fucina di comici e di artisti (Emilio Solfrizzi, Antonio Stornaiolo, Gennaro Nunziante, Pio e Amedeo, Checco Zalone…), ma anche una fonte d’informazioni preziosa per il territorio. «La quindicesima edizione di “Battiti Live” — ha dichiarato Marco Montrone, presidente di Radionorba — segna una svolta importante: non potevamo deludere il nostro pubblico (anche quello radiofonico) è così abbiamo costruito un cast che potesse soddisfare i più giovani e i loro genitori. Nella nostra storia abbiamo sempre cercato di essere quanto più itineranti possibile perché abbiamo creduto sin dall’inizio che il nostro show potesse diventare una importante vetrina per lo sviluppo turistico del nostro amato territorio». Ultimo ad esibirsi è stato Nek con «Freud» e «Laura non c’è». Mancava un quarto a mezzanotte.

Aldo Grasso, Corriere della Sera

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