Rai: il cambiamento è bello, il cambiamento è sano (Ghibli dell’acrimonia ti proibisco di soffiare!)

(di Tiziano Rapanà) Il gran visir della cordialità me lo aveva detto: “Tiziano, il Ghibli dell’acrimonia tornerà a soffiare!” No, è già tempesta. No di ormoni ma di pregiudizi. E la scimitarra del buonsenso, forgiata con il metallo della curiosità, non distruggerà il castello del preconcetto. Così ci si prepara al nuovo che avanza con la solita e assurda sfiducia. Invece è cambiare è bello, sano, giusto. Bisogna accogliere con interesse questa Rai che cambia. Ma il Ghibli soffia e non si vede nulla. La sabbia mi rovina gli occhi e sono così tremendamente solo nel deserto. Non vi dirò dei rumors (tanti!) che circolano in questi giorni, si scoprirà poi la Rai che verrà. Ma il ventaglio di novità che si intravede non va accolto con sospetto. Io, nonostante il vento ostile, mi muovo con un cammello tra i veleni dei commentatori. Il mio dromedario è esperto e so già che mi porterà lontano. Mi aspetta l’altrove dall’odierno impiccione. Eccomi, sono giunto qui. Ma è bellissimo, non c’è la parvenza di uno scenario da cartolina. Non c’è lo scenario che si fa turismo e quindi naturale accoglienza a chi soggiornerà per breve tempo. Mi affascina una splendida sorgente d’acqua. Mi avvicino e bevo: è pura! Eppure è un posto anomalo, intravedo le piramidi. Ma il tempo dei faraoni è finito, le cose cambiano e ci si deve porgere al nuovo con un’affettuosa benevolenza. Qui si sta bene, è un buon riparo dal Ghibli dell’acrimonia. Non arriverà fino a qui, non soffierà. Adesso posso guardare, con obiettività, al naturale scorrere delle cose con la solita consapevolezza: la vita passa e le giornate sono sempre ricalcate con la carta carbone.

tiziano.rp@gmail.com

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