Da Gerini a Fiorello, gli attori si prendono la regia

Trinca, Ivone, Fogliati, Cescon e tanti altri all’esordio

Il numero è inconsueto, come un’onda che si propaga, un tam tam, in realtà non organizzato perché ognuno ha la sua storia, il suo percorso. Ad unire i tantissimi attori e attrici che stanno realizzando il primo film o il bis da dietro la macchina da presa è la determinazione a misurarsi con altro, a mettere a frutto le conoscenze acquisite e pensare che quella certa storia viva nel pieno della responsabilità da regia.

E’ sempre accaduto, gli esempi sono infiniti (Sergio Castellitto, Sergio Rubini, Edoardo Leo, Michele Placido, Valeria Golino, Giorgio Pasotti, George Clooney, Jodie Foster, Sean Penn, Roberto Benigni, Clint Eastwood, Woody Allen, Angelina Jolie e tanti altri). Ora sembra di assistere ad una nuova ondata.
L’elenco dei talenti della recitazione impegnati con il film da regista è lungo: Jasmine Trinca con Marcel! con Alba Rohrwacher, Beppe Fiorello con Stranizza d’amuri, Ginevra Elkann all’opera seconda con Te l’avevo detto, Claudio Amendola con I Cassamortari (ormai navigato, è la sua terza regia) con Massimo Ghini e Gianmarco Tognazzi nel cast, Kim Rossi Stuart con Brado (anche qui terza regia), la pluripremiata Michela Cescon con Occhi Blu con Valeria Golino, Elisabetta Pellini che firma uno degli episodi del collettivo Selfiemania con Milena Vukotic, l’esplosiva Pilar Fogliati (una specie di Verdone agli esordi) che prodotta da Giovanni Veronesi prepara con lui la storia di quattro trentenni. E poi ancora Eleonora Ivone con Ostaggi e infine Claudia Gerini che tra tanti progetti da interprete e produttrice prepara il debutto con Tapis Roulant. Sono alcuni esempi sintomatici del fermento in atto.
Non so se sarà il mio futuro, so che questo film lo volevo fare a tutti i costi, credevo così tanto a questa storia da non poterla delegare ad altri“, dice all’ANSA Eleonora Ivone, in rampa di lancio con Ostaggi, una black comedy movimentata e imprevedibile, comica ma realistica: arriva su Sky Cinema Prima Fila Premiere dal 15 maggio, tratto dall’omonima pièce teatrale di Angelo Longoni, il marito con cui ha scritto la sceneggiatura. Protagonisti sono Gianmarco Tognazzi, Vanessa Incontrada, Elena Cotta, Francesco Pannofino, Alessandro Haber, Jonis Bascir e lei stessa.
Anche per Claudia Gerini la molla è stata la storia: “Non sono mai stata tentata dalla regia – dice all’ANSA – ma sono cresciuta sui set, lavoro da quando avevo 15 anni, ho accumulato davvero tantissima esperienza, penso di essere matura per questo film molto particolare cui sto lavorando, un progetto in cui la protagonista, che sarò io stessa, vede gli altri attraverso un tablet. Così ho deciso: stavolta il salto lo faccio io. Ma non sarà una svolta, io amo moltissimo il mio lavoro di attrice – è nel cast di tanti nuovi film da Diabolik dei Manetti Bros a Sulla Giostra di Giorgia Cecere, ndr – e anche quello per me nuovo di produttrice. A portarmi dietro la macchina da presa è proprio questa storia, magari con qualcosa di più complesso come messa in scena non me la sarei sentita. Ci sono tanti altri colleghi al lavoro? Penso sia una casualità, ad accomunarci il coraggio!“.
Oltre al coraggio anche l’essere parte della produzione è un’altra caratteristica. Dice Eleonora Ivone “avere il controllo del progetto, mettersi in discussione, avere non solo il privilegio artistico ma anche il carico di responsabilità che da solo attore non hai, sono state per me tutte motivazioni forti. Il cinema resta un lavoro di gruppo ma fare la regia è per me un passo in più, un up to grade cui ho messo grande ricerca e cura“.
A fine estate cominceranno le riprese di Stranizza d’Amuri, un film che tratta un tema ancora drammaticamente attuale come l’omofobia: “Ho aspettato molti anni prima di decidere, ho sempre avuto rispetto e timore per un mestiere così complicato, difficile e sono molto emozionato – ha dichiarato Beppe Fiorello – soprattutto per la storia che ho deciso di raccontare. Da anni seguo con interesse un delitto accaduto in provincia di Catania alla fine degli anni ’70 e per anni ho pensato che quella storia di un amore senza tempo, mai consumato e per sempre ricordato dovesse diventare un racconto. Mi sono affidato alla mia immaginazione per restituire al pubblico la memoria di quei due ragazzi che hanno pagato un prezzo troppo alto per essersi amati“.

ansa.it

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